Dieci one shot songs europee che conquistarono le classifiche

Canzoni che a loro modo hanno fatto storia, successi cantati per un’estate e poi dimenticati, il più delle volte come gli artisti che li hanno interpretato. Oppure artisti che vivono di rendita su un solo brano. Le cosiddette “one shot songs” o anche “one hit wonders”, canzoni legate a filo doppio all’interprete. Ne abbiamo scelte dieci, rigorosamente europee, come nello stile del blog, fra quelle di maggior successo. Allacciate le cinture, buon viaggio nei ricordi.

Fool's Garden

All Aboard – Ava & Stone (1994)

Clamoroso successo made in Veneto: lui è Igor Campaner, lei è Marie Debbie Hannibal, insieme formavano Ava& Stone e con questo mega tormentone hanno fatto ballare l’Italia per tutta l’estate 1994. Prodotti da Graziano Pegoraro, uno dei maghi della dance anni 90, sono andati avanti per diversi anni, senza però mai trovare identico riscontro, anche a fronte di un cambio di produzione e di sonorità.

 If you believe – Sascha  (1998)

Recentemente tornato nel mainstream (ne parlammo qui), il tedesco Sascha Schmitz raggiunse il successo internazionale con questo successo (in top 5 in diversi paesi, numero 4 da noi) che fece da traino all’album d’esordio “Dedicated to…” premiato col disco di platino.

Tovarisch Gorbaciov – Midnight Moskow (1987)

Uno dei colpi bassi più grossi della musica italiana univa la decadente italo-disco e l’Unione Sovietica che stava cambiando. Della serie: come centrare un successo internazionale prendendo in giro un intero Paese e riuscire a farsi amare dal Paese stesso. Riesce al progetto italiano Midnight Moskow, che mette insieme un cantante americano di origine polacca (Neil Kolazek), un tenore bolognese (Romano Emili) e un tastierista pop collaboratore di Andrea Mingardi. Che peraltro è l’autore del brano insieme appunto al citato tasterista, Maurizio Tirelli. La cosa incredibile è che nonostante il testo (puro nonsense e namedropping) ed il video dileggino clamorosamente l’Urss, il brano oltrechè un successo da noi e nel resto dell’Europa Occidentale, successivamente è stato apprezzato anche dai russi.

Lemon tree – Fool’s Garden (1995)

Il supertormentone dell’estate 1995 è questa filastrocca composta dal tedesco Peter Freudenthaler e dai suoi sodali, ovvero i Fool’s Garden. Il brano sbanca l’Europa con sei primi posti altre 5 top 3, un sesto posto da noi dove però è nettamente una delle canzoni più suonate e cantate. Un milione di copie vendute, due dischi di platino e quattro d’oro, è contenuto nell’album “Dish of the day”. Sono ancora in attività (ne parlammo qui), ma questa è stata la loro unica hit.

À caus’ des garçons – À caus’ des garçons (1987)

Un tiro, un centro. Non solo “one shot song”, ma vero e proprio unico tentativo di questo duo bretone che ha all’attivo appena altri due singoli, di nessun successo. Musicata da Alain Chamfort, uno dei nomi di punta del pop francese degli ultimi 40 anni, ebbe maggior successo da noi (numero 4) che in Francia (13). Più volte coverizzata, resta un successo simbolo di quegli anni, effimero quanto piacevolissimo.

The captain of her heart – Double (1985)

Brevissima ma intensa la carriera del duo svizzero che con questo singolo sbancò le classifiche di mezzo mondo: terzo da noi, arrivò nientemeno che nella chart di Billboard USA al numero 16 dopo aver messo insieme diverse top 10 in giro per il mondo, compreso il Regno Unito (situazione inusuale per una produzione non angloamericana). Incredibilmente, il duo si sciolse dopo soli tre album e appena quattro anni di carriera. Kurt Maloo, l’unico ancora in vita, suona e incide tuttora.

 Downtown – One 2 Many (1989)

Successo effimero e carriera brevissima per questo trio norvegese dalle sonorità interessantissime che in Italia raccolse consensi nell’estate 1989 partecipando sia al Festivalbar che ad Azzurro. Notevole hit in Scandinavia e in tutto il Nord Europa, ma la band si fermò all’album “Mirror”, non supportata da adeguata promozione per i singoli successivi. La cantante Camilla Griehsel è oggi la moglie del cantante inglese Black.

Flat Beat – Mr. Oizo (1999)

Uno dei rarissimi successi solo strumentali dei giorni nostri. Piena Elettro house per questo dj francese: una ossessiva ripetizione di beat e il campionamento della base ritmica di “Put Your Love in My Tender Care” dei The Fatback Band. Prima in Italia, prima in mezza Europa, disco di platino nel Regno Unito, contenuta nella bonus track di “Analog Worms attack”. La domanda è: perchè?

Thubthumping – Chumbawamba (1996)

I Chumbawamba, prima e dopo questo brano, loro unico vero successo hanno una carriera lunga così, che continua ancora nei circuiti alternativi, anche per via della loro dichiarata simpatia politica anarchica (per dare una idea: nel 1999 incisero “Tony Blair”, attacco diretto all’allora premier). L’unica vera incursione nel pop rock commerciale è appunto questo singolo che fa da traino all’album “Thubthumper” e gira tutto intorno al refrain: “I get knocked down, but I get up again. You’re never going to keep me down“, che per loro è una sorta di manifesto. Primo in Italia, in Australia e in parecchi altri paesi, sesto negli Usa.

Giddap a go go – Ad Visser & Daniel Sahuleka  (1982)

Musicista, ma soprattutto scrittore e vj, l’ olandese Ad Visser pescò il jolly nel 1982 con questa canzone incisa con la voce del cantante indonesiano Daniel Sahuleka. Il singolo era estratto nientemeno che da un album di accompagnamento di un progetto multimediale partito da un romanzo di fantascienza da lui scritto, “Sobrietas”. Uscito con successo in 18 paesi, il singolo sbancò largamente anche le classifiche italiane.

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