Battiti Live 2015: il racconto del gran finale da Bari
Gran finale del Battiti Live 2015 da piazza Diaz a Bari. Maddalena Corvaglia è in grandissimo spolvero, come mai in questa edizione ma anche Celeste Savino non è da meno. Dunque il padrone di casa, il direttore artistico della radio che organizza, Radio Norba, Alan Palmieri, è decisamente in buona compagnia. Pubblico delle grandi occasioni anche stavolta.
Apertura affidata a Clementino, che parte con “O vient”, per poi coinvolgere il pubblico sulle note nel nuovo singolo “Luna”, che campiona “Kalimba de Luna” di Tony Esposito. Poi ancora, come nella sua prima esibizione stagionale sul palco pugliese, “Cos cos cos”. Grande interazione col pubblico per il rapper avellinese: la performance prosegue con una improvvisazione che strizza l’occhio alla gente di Puglia e col brano “Sotto le stelle“. Poi lancia la collaborazione che lui ha concesso per il brano “E già mi sento in vacanza” di Claudia Megrè (ex The Voice), che arriva sul palco e stona non c’è male. Clementino è fra i pochi rapper ad essere meno autorefenziali, questo gli giova molto.
La bellezza esotica di Baby K. La rapper originaria di Singapore arriva a raccogliere il successo del fresco primato in classifica con il terzo bagno di folla pugliese. Si parte con “Non cambierò mai”. Poi appunto, arriva il singolo attuale leader della chart italiana (quella FIMI, quella ufficiale) e fresco disco d’oro: “Roma-Bangkok” ed ovviamente entra Giusy Ferreri. Rilancio in grande stile anche per l’artista siciliana. Sarà l’aria di Bari o l’ultima puntata, ma le artiste donne stasera sono veramente al massimo anche al di fuori del lato artistico.
Il mix di Celeste Savino al rientro è “El Perdon” di Nicky Jam ft Enrique Iglesias, “El mismo sol” di Alvaro Soler e “Want you want me” di Jason Derulo. Le prime due a loro volta sono state prime nella chart FIMI. Poi riecco Giusy Ferreri: “Il mare immenso“, “Novembre”, “Non ti scordar mai di me”, “Ti porto a cena con me”. Quindi è il momento dell’esordio a Battiti Live del vincitore della terza edizione di The Voice, Fabio Curto, che presenta (in playback!) “L’ultimo esame”, firmato fra gli altri da L’Aura.
La cosa ovviamente è buona per lanciare l’ingresso del suo mentore Roby Facchinetti. Che esegue in sequenza la rockeggiante e autobiografica (sorvoliamo sul testo) “Ma che vita la mia” e quindi pianoforte e voce “Notte a sorpresa” e “La donna del mio amico” (dei Pooh), per chiudere a cappella col refrain di “Pensiero“, sempre dei suoi Pooh. Segue Dolcenera, pure lei in grande spolvero: “Niente al mondo” e “Ci vediamo a casa” in versione voce e piano, quindi con la band (in playback) “Accendi lo spirito” e “Fantastica”. Balla tutta la piazza. Serata notevolissima.
La Corvaglia in console: Never leave you di Lumidee, Locked out of heaven di Bruno Mars, Titanium di David Guetta ft Sia. Seguono gli Zero Assoluto: “Per ricominciare” (canta tutta la piazza insieme a loro). Solo per il fatto che rispolverano il termine “Giro limoni” (nell’accezione goliardica, non in quella tristemente nota a Roma, ovviamente) che non sentivamo dai tempi dei Gatti di Vicolo Miracoli meritano un applauso. “All’improvviso” e “L’amore comune”, quest’ultima in playback completano la performance.
Chiara ha un vestitino che esalta il suo metro e mezzo di gambe. Serata da leccarsi i baffi anche su questo fronte. Parte con “Vieni con me“, poi “Due respiri” e “Straordinario“. Nesli a torso nudo coi tatuaggi in bella vista. Comincia con “Buona fortuna amore”, cantato in coro da tutta la piazza. Poi “Quello che non si vede” e “Andrà tutto bene”. Il pubblico muove le mani a tempo. Poi ci ricorda un trentina di volte che “Il bene genera bene sempre“.
Francesca Michielin, fresca ed elegante, lancia subito “Battito di ciglia”, prosegue con “L’amore esiste”, accompagnata da tutta la piazza. Poi lo stop e il rientro con L’Olandese Volante in consolle, che agita la folla sulle note di We will rock you dei Quinn (che non si sa perchè lui chiama We all want to rock you), Seven nation army degli White Stripes e I don’t care delle Icona Pop. Benji & Fede in playback con l’inascoltabile “Tutta d’un fiato“. Urla belluine delle ragazzine. Stava andando così bene.
E in una serata all’insegna del glamour, non poteva mancare la regina del glamour italiana, Nina Zilli. L’outfit parla da solo, è qua sopra. “50 mila” e poi la sua versione di “Se bruciasse la città” (Massimo Ranieri, Canzonissima 1969). Bella e brava, talento e classe che ancora non ha raccolto appieno quello che merita. Poi tocca ai norvegesi Madcon – uno a torso nudo – che chiedono al pubblico di saltare appena parte la prima canzone che è “Beggin” e “Don’t worry” (in playback, ma coi microfoni aperti per fare casino col pubblico).
Si finisce con The Kolors (vabbè, via!). Urla ancora più bestiali. Ma almeno loro sono live ed è per farli preparare che Palmieri allunga il brodo: “Why don’t you love me?” ed “Everytime”. Possono piacere o non piacere, ma ci sanno fare e Stash Fiordispino sa cantare. E il loro album “Out” è ancora oggi, dopo quasi tre mesi dall’uscita, ancora primo in classifica. Battiti Live 2015 saluta, è stata una grande edizione.