Eurovision, 10 big della musica mondiale che hanno scritto per la rassegna

Prosegue il viaggio di avvicinamento all’Eurovision che parte martedì con un’altra curiosità: ecco dieci grandi nomi della musica mondiale che con alterne fortune hanno scritto e composto canzoni per la manifestazione nel corso degli anni.

Serge Gainsbourg (Lussemburgo 1965, Monaco 1967, Francia 1990)

Serge Gainsbourg è forse il maggior chansonnier francese dei tempi moderni. “Je t’aime moi non plus” è la sua canzone più celebre, ma le colonne sonore dei film con Brigitte Bardot ne hanno ampliato ulteriormente la fama. Negli anni 60, all’apice della fama, vince l’Eurovision scrivendo e componendo la canzone che la connazionale France Gall porta in concorso per il Lussemburgo. Tornerà come autore nel 1967, con “Boum badaboum” di Minouche Barelli, per Monaco (5-posto). Nel 1990, un anno prima della morte e ormai semicieco, scrive il testo di “White and black blues” della francese Joelle Ursull, seconda dietro Toto Cutugno.

Paul de Senneville & Olivier Toussaint (Monaco 1977, Monaco 1979)

Detti così i nomi magari non vi dicono nulla, ma forse vi sarà capitato di ascoltare uno dei pezzi strumentali più belli che siano mai stati scritti, “Ballade pour Adeline”, da loro firmato nel 1976 e che ha venduto 22 milioni di copie nel mondo. L’anno in pieno fermento per il successo Monaco li scrittura per il loro pezzo eurovisivo, affidato ad una grande della musica francofona, Michéle Torr. Firmeranno anche il pezzo del 1979 (“Notre vie c’est la musique”), mentre il solo Toussaint si toglierà anche lo sfizio di gareggiare in prima persona nel 1978.

Alec Mansion (Amour, Amour, Lussemburgo 1987)

Dai trionfi ai tonfi. Perchè il belga Alec Mansion aveva venduto oltre 700000  copie pochi mesi prima con “C’est l’amour”, da lui stesso cantata nella ensemble Leopold Nord & Vous, insieme ai suoi fratelli. La tv del Lussemburgo cerca di sfruttarne la scia per rilanciare le quotazioni dell’altrettanto belga Plastic Bertrand, che nel 1987 è già nella fase discendente della carriera: missione fallita. Penultimo posto e zero evitato di un soffio. Mansion scriverà anche il pezzo di Nuno Resende nel 2005  (“Le grand soir“), fallendo l’accesso alle semifinali. Più volte ha anche diretto l’orchestra per il Belgio.

https://www.youtube.com/watch?v=XMqt27s0s5k

Dieter Bohlen (Nur ein lied, Austria 1989)

Dieter Bohlen, ovvero uno dei due Modern Talking. Non c’è bisogno di ricordare quanto abbia venduto il duo tedesco negli anni 80, protagonista nelle discoteche di tutta Europa.  Nel 1989 scrive questo schlager per l’emergente austriaco: quinto posto, ma soprattutto, primo posto nelle classifiche nazionali.

Kike Santander (Spagna 2004)

Colombiano, Kike Santander è forse il compositore latino più conosciuto e premiato negli ultimi vent’anni, Latin Grammy winner nel 2002. Sono suoi, come autore o come produttore alcuni successi si gente come Gloria Estefan (tutto l’album “Abriendo puertas”), Marc Anthony, Alejandro Fernandez, David Bisbal e quasi tutti gli artisti emergenti del pop spagnolo dei primi anni 2000, anche grazie al fatto che è direttore artistico di Operacion Triunfo. Dal quale esce anche questo artista, che vince il concorso e va all’Eurovision con un suo pezzo (decimo posto).

Ronan Keating (Danimarca 2009)

Ronan Keating, leader dei Boyzone, la band irlandese protagonista degli anni 90,  aveva già avuto a che fare con la rassegna, avendo condotto in prima persona – a soli 20 anni  e nel pieno della sua carriera – l’edizione 1997 a Dublino. Nel 2009 firma questo pezzo per il danese Brinck, nel quale la sua mano si sente pesantemente: è tredicesimo in finale.

Andrew Lloyd Webber & Diane Warren (Regno Unito 2009)

Chi sia Lloyd Webber è inutile dirlo: mister musical, l’autore di alcune delle commedie musicali più famose nel mondo. Diane Warrem,’The queen of ballads”, in carriera ha vinto  Grammy Award,  Emmy Award,  Golden Globe Award, e tre consecutivi Billboard Music Awards. Insieme, scrivono questo capolavoro per la britannica Jade Ewen, quinta nel 2009, fra due ultimi posti. La dimostrazione che per fare bene in concorso non servono i grandi nomi alla voce, ma belle canzoni scritte da autori validi.

John Ballard (Hold me, Azerbaigian 2012)

John Ballard arriva all’Eurovision a 61 anni compiuti, dopo una carriera ricca di successi nel pop europeo come autore è produttore: c’è lui dietro i primi tre fortunatissimi album degli Ace of Base e dietro tutta una serie di successi svedesi degli anni 90 e dei primi anni 2000. Nel 2012 debutta con questa canzone con un secondo posto, nel 2015 è terzo con “You’re the only one” del russo Sergeij Lazarev. E’ in gara anche nel 2014 con la Russia e quest’anno con il pezzo della greca Demy.

Toni Iommi (Armenia 2013)

Figlio di palermitani immigrati nel Regno Unito, Toni Iommi è il fondatore con Ozzy Osbourne dei Black Sabbath, metal band che per 50 anni (fino al 2017, anno dello scioglimento), ha venduto oltre 75 milioni di dischi  nel mondo. Nel 2013 scrive la musica di questo brano con cui i Dorian approdano alla finale dell’Eurovision.

Jimmy Harry (Austria 2015)

E’ quasi imbarazzante pensare che una delle canzoni che hanno fatto zero punti nella storia del concorso sia scritta da uno degli autori più famosi e premiati che abbiano mai composto canzoni per l’Eurovision. Jimmy Harry, oltre ad essere il produttore di Funhouse e Sober di Pink, con cui ha sfiorato il Grammy, ha vinto il Golden Globe per “Masterpiece” di Madonna. “I’m yours” degli austriaci The Makemakes è sua ed è -immeritatamente – il primo zero di un paese ospitante.

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