Battiti Live 2017 comincia da Bari: il racconto della prima serata

Piazza Diaz a gremita a Bari per il via all’edizione numero 15 di Battiti Live.  La diretta su Radionorba tv e Radionorba, oltrechè in streaming è il preludio alle repliche che vedremo ad agosto su Italia 1. Elisabetta Gregoraci al fianco di Alan Palmieri, con un vestitino azzurro mare in pizzo trasparente che non lascia spazio all’immaginazione. Bello lo stage, forse il migliore degli ultimi anni.

Si parte con Riki, il vincitore della sezione canto di Amici: ragazzine urlanti, cori di giubilo, “scendi, scendi”. Comincia con Perdo le parole, canta live e purtroppo per lui lo fa male, prendendo diverse stecche sugli acuti. Vincitore della sezione canto… Cantano meglio le ragazzine a cui lui cede il microfono per il coro. Imbarazzante, al limite dell’inascoltabile. Questo personaggio è in testa alla classifica, ha vinto due dischi di platino e il suo è l’album più venduto del 2017 sinora, rendiamoci conto. Segue Polaroid, che almeno ha un ritmo orecchiabile. Scorrono alle sue spalle le parole del brano.

 Il confronto con Fiorella Mannoia, che  segue e che debutta sul palco pugliese, è impietoso: Che sia benedetta è sempre molto bella a mesi di distanza. Siamo ancora qui è il secondo pezzo, sicuramente diverso, forse più centrato per questa rassegna. Bello vedere che il pubblico giovanissimo apprezzi. Poi Alan Palmieri annuncia Celeste Savino, voce di Radionorba che va sotto al palco per le domande del pubblico agli artisti: entra con una gonnellina gialla che grazie al vento fa l’effetto “La signora in rosso” e si alza parecchio.

Michele Bravi e Solo per un po‘: live anche lui, va nella parte del palco vicina al pubblico. L’esperienza maturata in questi anni lo ha fatto crescere anche sul fronte della comunicatività e il pezzo si presta molto all’interazione col pubblico. Segue il pezzo di Sanremo Il diario degli errori.

Al rientro Celeste Savino in console: Shape of you di Ed Sheeran, Symphony dei Clean Bandit di Zara Larsson. Nina Zilli, in rosso: la regina pop del glamour non si smentisce. Qualche problemino con gli auricolari, poi si riprende e va come un treno, sempre live, su 50 mila, successo che cantò con Giuliano Palma. Il nuovo è Mi hai fatto fare tardi, il cui testo è di Tommaso Paradiso dei TheGiornalisti: molto pop, non la valorizza abbastanza, ma in radio funziona parecchio e dal vivo pure.

Momento hip hop con l’italo-tunisino Ghali, canta Ninna Nanna e poi Happy Days. Poco da dire, qui è questione di gusti,  oltretutto non c’è crossover. Personalmente non mi piacciono nessuna delle due. Notevole invece il completo rosa antico giacca e pantaloni con t shirt bianca, insolito per un rapper, uomo per giunta. Segue il neopapà Alex Britti che dice “per il live niente basi, niente roba che ci siamo portati da casa“. Canta voce e chitarra, accompagnato da due coriste comincia con Gelido e poi dal nuovo album In nome dell’amore volume 2, ecco Speciale. In questa formula, senza orpelli che non siano la voce e lo strumento del quale è un virtuoso, Alex Britti è quasi imbattibile, a prescindere dalla bontà dei pezzi (e questo secondo non è straordinario, va detto). Infine Portami a ballare, che su disco era eccezionale e in questa formulazione rende un po’meno, ma funziona ancora.

Poi Jasmine Thompson. La ragazza è del 2000, fa 17 anni a novembre e tre anni fa esplose in tutto il mondo lanciata da Robin Schulz  con Sun goes down e l’anno dopo con Ain’t nobody, remix di Felix Jaehn sul pezzo di Chaka Khan. Canta prima Adore e poi la nuova Old friends, live: è un fenomeno, per come tiene il palco a quest’età, e oltretutto questo nuovo pezzo è fortissimo e ha l’estate dentro. Lo sentiremo prestissimo girare nelle radio, garantito. Lei tenetela d’occhio.

Nuovo Blocco, di nuovo Celeste Savino in console. Human dei Killers, Despacito di Luis Fonsi e Daddy Yankee e Occidentali’s Karma di Francesco Gabbani. Nuovo angolo rap, ma stavolta con Jake La Furia dei Club Dogo e la sua hit dal sapore latino – molto pop e molto meno hip hop – El Party, la risposta tricolore al duo portoricano. Con lui anche nel pezzo successivo, la ancora pià latina Me Gusta, l’italo-dominicano Alessio La Profunda Melodia e Dj Roxy. Tutto molto gradevole,  Jake La Furia è ormai molto più di un rapper.

Si cambia genere con Chiara e il suo abitino corto bianco con pizzo e trasparenze. Canta Buio e luce e il pezzo sanremese Nessun posto è casa mia. Una voce cristallina, una delle più belle del panorama attuali, intonata che è una spada, pezzi – il primo soprattutto, che ha un testo bellissimo e una musica scritta anche da lei – che le calzano alla perfezione, eppure non ha ancora raccolto dopo X Factor quello che meriterebbe.

Mario Venuti porta la musica d’autore sul palco di Battiti Live: Caduto dalle stelle lo propone in una versione più elettrica e ritmica, abbastanza inedita. Molto bello il testo. Segue Tutto questo mare, pezzo con venature quasi da club, atmosfere a tratti brasiliane. Il pubblico, come prevedibile su artisti del genere, è freddissimo ed è un peccato perchè la differenza di livello con molti degli altri si vede.

Dopo la pausa e il rientro di nuovo con Celeste Savino in console, Sergio Sylvestre e Con te. Il cantante di Los Angeles si impegna ma continua ad avere problemi live con questo pezzo e con l’italiano: prende una stecca a metà canzone sull’acuto. Meglio su Turn it up, decisamente più a suo agio, anche come genere. Bel groove, ma quegli occhiali a specchio marroni anche no.

Una delle cose belle di Battiti Live è il portare sul palco artisti che magari si ascoltano, ma non sempre si vedono live: il dj brasiliano Alok e Zeeba ricevono sul palco il doppio disco di platino per Hear me now, un bel pezzo dance crossover che ha già superato appunto le 100.000 copie. Segue Don’t let me go, altro pezzo a tutto ritmo. EDM di quella buona con annesso ritornello da fischiettare, non c’è che dire.

Nek canta Freud, dal vivo ma con la voce di J AX registrata e il faccione del rapper che compare alle sue spalle: è sempre una combinazione non bellissima, quella dei duetti live a metà, ma tant’è. Poi festeggia i 20 anni della sua hit maggiore Laura non c’è. E’ il finale della serata, col cantautore di Sassuolo in mezzo al pubblico.

Domenica sera trasferimento in Salento a Nardò. A seguire  il 30 luglio tappa ad Andria, nella centralissima piazza Vittorio Emanuele II, poi la Basilicata e Melfi, in piazza Craxi il 6 agosto e grande chiusura a ridosso di ferragosto sul lungomare di Taranto, dove il tour si concluderà il 13 agosto.

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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