Alla scoperta di Vinyasa, il rapper che esalta il dialetto ternano
Un piccolo fenomeno, per ora solo locale ma che piano piano si sta facendo conoscere anche fuori dalla sua città di origine, ovvero la ‘mia’ Terni. Edoardo Fucile, in arte Vinyasa è un rapper che fa dell’ottimo crossover e lo fa con una particolarità: canta quasi esclusivamente in dialetto ternano.
Dentro alle sue canzoni c’è non solo il suo vernacolo ma anche uno spaccato della città e de suoi problemi. Si va dagli stereotipi sul caldo e sulle abitudini dei concittadini per la cosiddetta ‘afa della Conca‘ (dalla forma della città che appunto è come una conca, attirando dunque molto più calore), alle questioni sociali e politiche. Perchè per esempio, dentro ‘(Sick) che callu”, dove si parla del caldo, citando feste, sagre, località e locali in un attento namedropping,in realtà si finisce anche per parlare anche della situazione politica, che ha visto Terni conquistata per la prima volta dalla Lega.
Ma il brano con cui si era fatto inizialmente conoscere si intitolava ‘A pippa de coccu’, che è un modo per dire ‘Sto come un pascià’, dove si passa anche per una leggera trivialità bonaria tipica del gergo. Ma non mancano posizioni politiche. Per esempio, lo schierarsi contro la costruzione di un secondo inceneritore per lo smaltimento di rifiuti oltre a quello già presente in città.
Un tema attuale perchè a Terni la presenza della struttura ha già portato ad un aumento delle morti per tumore. Oppure come nel brano – composto per l’occasione di una manifestazione di sensibilizzazione a suon di concerti non stop dai balconi del centro cittadino – per la riqualificazione di una area della città.
Nel suo canale youtube che vi invito a visitare c’è un interessante mixtape con tanti altri brani con tematiche anche nazionali e una produzione realizzata insieme a Paco87