Alla scoperta di strumenti e suoni folk in Zenit, singolo degli Onuka

La storia del singolo ZENIT degli Onuka è iniziata poco dopo l’uscita dell’album MOZAЇKA (2018). Una storia che ha visto il singolo subire varie modifiche per vedere letteralmente la luce il 21 giugno 2019 a 12.00 locali, in Ucraina. Ovviamente non è una data casuale: lo zenit è il punto del cielo che puoi vedere guardando direttamente sopra la tua testa.

Dato che lo zenit lo si usa generalmente per definire i solstizi e gli equinozi, gli Onuka hanno sfruttato il solstizio d’estate, appunto il 21 giugno alle 12, momento in cui il sole raggiunge lo zenit per un osservatore che sta lungo la linea del tropico del Cancro. In quel preciso istante ben 15 stazioni radio hanno simultaneamente mandato in onda il brano che è diventato quindi la più grande uscita radiofonica dell’anno.

Il concetto che vogliono passare è che in quel momento il sole, essendo all’apice, non proietta alcuna ombra: tutte le paure e della gente si nascondono temporaneamente. È il momento in cui bisogna osservare la bellezza del mondo che ci circonda scordandoci dei problemi cui la Terra (e quindi noi) è afflitta.

Gli Onuka che, come avevamo visto anche in Strum, sono sempre attenti a tematiche ambientali, nel video dedicato a Zenit indossano dei vestiti che sono stati scelti dalla costumista ucraina Lesya Patoka a partire da materiale trovato di seconda mano nella capitale. Pertanto, il gruppo ha voluto attirare l’attenzione sull’importanza del consumo consapevole.

Il brano si presenta con una videoclip che ci immerge in un mondo di sciamani e creature mitiche. Il tutto risulta molto suggestivo con suoni folk, tipici dello stile degli Onuka, prodotti con degli strumenti tradizionali come il bandura.

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