Italia, patria della moda. A pochi giorni dal Turquoise Carpet di Torino, viene da chiedersi se i 40 concorrenti dell’Eurovision Song Contest 2022 sapranno essere all’altezza di un’etichetta così ingombrante. La risposta? Qualcuno sì. Qualcun altro…beh, ecco, diciamo che quel che conta è il pensiero. Come sempre, siamo andati a cercare nei videoclip delle canzoni in gara un indizio degli outfit che possiamo aspettarci di vedere a Torino. E, a dirla tutta, quello in cui ci siamo imbattuti ci ha sorpreso.
Non fraintendetemi: non assisteremo a una sfilata di Armani al Pala Alpitour, però forse possiamo aspettarci un filino meno trash del solito. Fedele riflesso del sound che accompagnano, gli outfit degli artisti sembrano per una volta togliere i paraocchi dall’estetica anni ’80 per aprirsi a un campionario eterogeneo di stili: incredibile a dirsi, persino le paillettes (!) si riducono drasticamente in favore di look nel complesso più sobri. Dalle giacchette dei francesi Alvan & Ahez ai ponchos degli ucraini, la componente etnica si fa predominante, mentre il nuovo trend #Regencycore – tutto fiocchi, corsetti e camicie coi volant- arriva direttamente da Tik Tok per riuscire nella difficile impresa di portare un po’ di Bridgerton anche nella manifestazione musicale che meno c’azzecca con Bridgerton al mondo. A completare il tutto, colori vitaminici, layering estremi, un botto di crop top e un nuovo quesito esistenziale: Quando accidenti ci libereremo dei pantaloni col risvolto?
Come i fuochi d’artificio che precedono un grande evento, ecco a voi le pagellone modaiole dell’ESC che non vedevate l’ora di leggere (ma forse anche no).
DONNE
AUSTRIA – Voto: 5
Lum!x e Maria Pia vogliono portare una ventata di gioia in Europa… avvolti in strati e strati di latex. 🤔 Molto piú interessante dei loro look è – dal punto di vista della moda femminile – il contrasto con le atmosfere retró del video, in cui abbondano corpetti (vero e proprio capo feticcio del 2022), perle e trendissime camicette bianche bianche coi volant sulle maniche.
PAESI BASSI – Voto: 5,5
Tendenza comfy totale per l’olandese tra piumino, pantaloni col cavallo rasoterra, jeans, canotta e la classica felpa malandata che usi per farti le maratone di Netflix a casa dopo aver detto che “hai un impegno importantissimo” per cui non puoi uscire. Un look studiato per non togliere protagonismo a ciò che realmente lo merita: la sua meravigliosa voce.
ALBANIA – Voto: 4,5
Alle albanesi quest’anno va di lusso perchè va di moda il draping e loro, almeno a giudicare dall’Esc, l’hanno sempre amato alla follia. Non si fa sfuggire l’occasione di sfoggiarlo Ronela Hajati che, non contenta, ci aggiunge pure un bel po’ di strascichi e raso: un perfetto esempio di quell’horror vacui che così proprio ci sembra dell’estetica del pop balcanico. Segnaliamo la praticità dell’acconciatura, comodissima per quando non sai dove stendere la biancheria o vuoi assicurarti di rispettare la distanza sociale.
SERBIA – Voto: 3
And the winner for peggior vestita dell’anno goes to… Konstrakta!
Sul serio, qualcuno spieghi alla serba che il lingerie trend non consiste nel mettere il reggiseno sopra a una camicetta qualunque. Oddio, secondo le sfilate tecnicamente anche sì. Ma insomma, con un minimo di stile. O almeno non con la fronte azzurra, dai.
SVEZIA – Voto: 9
Psicologi all’ascolto, SOS HELP ME. Passo una vita a criticare gli eccessi di paillette all’Eurovision Song Contest. Finalmente arriva un anno in cui non le mette quasi nessuno e io che faccio? Affermo – peraltro senza vacillare – che la più stilosa di tutte è una delle poche che non vi ha rinunciato. Sul serio, rinchiudetemi.
Il fatto è che Cornelia Jakobs ha il senso della misura, che in una manifestazione come questa è merce più rara dei diamanti. La Jakobs capisce (e non è scontato!) che, se indossi un top sbrilluccicante con tanto di frange, devi abbinarlo a qualcosa di semplice come un paio di pantaloni neri ampi, un trucco sfumato, e zero accessori. Un paio di scarpe le avrei messe, ma nel complesso la trovo impeccabile.
LITUANIA – Voto: 7
Quota paillettes anche per Monica Liu, che porta in gara sonorità e atmosfere d’altri tempi. La regia del videoclip non permette di apprezzarlo al meglio, ma il suo abito lungo con la schiena scoperta può essere una buona idea da copiare a Capodanno.
FRANCIA – Voto: 7
Potrebbero Alvan & Ahez essere la vera sorpresa di questo Eurovision? Io dico sì. La loro coraggiosa proposta in Bbetone ha già conquistato, per esempio, la Spagna, dove il gruppo è finito su tutti i giornali per la somiglianza concettuale con le galiziane Tanxugueiras: vera e propria rivelazione del festival organizzato in terra iberica per eleggere la rappresentante nazionale.
Al di là di chi potrebbe dare loro gli agognati 12 points, ciò che qui più ci interessa è però che le francesi ci azzeccano anche con il look: comodo e sobrio, con scarponcini a prova di ballo e giacche ricamate in stile “torero” che strizzano l’occhio al sapore etnico della canzone. Il 7 glielo dò, però, soprattutto per l’outfit della ballerina, che con crop top e pantaloni ampi è semplicemente perfetta.
ARMENIA – Voto: 6
Per il suo videoclip, Rosa Linn sceglie un look “montanaro” con scarponcini, cappello e cardigan a quadri. Non un outfit che sceglierei per cantare in eurovisione su un palco importante (del resto, credo neanche lei!) ma per suonare un brano orecchiabile in uno chalet sperduto in mezzo alla natura con millemila gradi sottozero e la neve fuori, ci sta.

SPAGNA – Voto: 7,5
Come al solito nutro sentimenti contrastanti sulla scelta del mio Paese d’adozione.
Avrei preferito stare qui a commentare il foulard stretto al collo di Rayden o il velo da sposa di Rigoberta Bandini, ma la giuria del Benidorm Fest – OCCHIO: la giuria, non il pubblico! – ha deciso diversamente.
Tra le polemiche generali (il caso è finito persino al Governo!), il decreto ha portato a Torino una ragazza bellissima che canta una canzone dal testo non propriamente poetico su una musica per niente originale, in una formula che però (ahinoi!) ancora funziona. Di sicuro c’è che Chanel, oltre che sexy, ha classe da vendere. Nel videoclip la vediamo muoversi come una navigata diva del pop con stivali, orecchini a cerchio e body con cut out. Se le do un voto alto, però, è soprattutto in virtù di quei ME-RA-VI-GLIO-SI pantaloni a campana. Watch it slow-mo, e mi darete ragione.
GRECIA – Voto: 5,5
Look da “mangio patatine a casa seduta sul divano” per Amanda Georgiadi Tenfjord, che abbina mommy jeans a vita alta a una semplicissima polo a maniche lunghe col colletto rosso. Se qualcosa mi hanno insegnato Omero e l’ESC è che le greche sono sempre bellissime, si mettano quel che si mettano, perciò vi autorizzo a dire che c’è un po’ di invidia dietro alla seguente affermazione: il gilet rosa ricamato messo sopra la dolcevita è UN CRIMINE CONTRO LA SALUTE OCULARE.
CIPRO – Voto: 7,5
Il #Regencycore si infila anche nel video di Cipro con maniche importanti (ed ingombranti) dal sapore retró, che si alternano a tessuti ariosi e micro-dress in pizzo che non sfigurerebbero al Coachella. L’insieme è decisamente cool.
MONTENEGRO – Voto: 5,5
Se dovessi descrivere il look di Vladana in 2 parole parlerei di faraona futurista. Scenografica da matti con le sue tutine attillate in pelle e un improbabile copricapo alla Tutankhamon, si salva con la gonna di taglio asimmetrico che, francamente, mi piace non poco.
PORTOGALLO – Voto: 6
Che il Portogallo porti in gara una canzone che si chiama “saudade saudade” mi rincuora, devo dirlo. Ci volevano un po’ di sani stereotipi, quest’anno che la Francia non ci ha regalato una cantautrice col baschetto. Al di là delle facili battute, la canzone si colloca piuttosto alta nella classifica delle mie preferite di quest’anno… e in fondo neanche il look è così male. Certo, è una rivisitazione quasi perfetta dell’outfit delle carcerate di Orange is the new black in chiave multicolor, ma la semplicità, all’Eurovision, è sempre un piacevole atto di ribellione.
MACEDONIA DEL NORD – Voto: 8
Dal cappotto al giacchino con le piume, risulta chiaro che Andrea ama i contrasti di texture. Il suo look non è per tutti, ma senza dubbio è tra quelli con più personalità di quest’edizione. Poi magari vi stupirò, ma ADORO l’hairstyle con gli anelli incastonati tra le trecce.
MALTA – Voto: 6
Emma Muscat punta sulla sensualità, a volte riuscendoci ed altre meno: molto bene la giacca bianca senza niente sotto; convince il look piú “casual” col top verde fluo… ma il vestito nero con più cut out che tessuto arriva, implacabile, a rovinare il tutto. Del resto dev’essersene accorto anche il regista, perchè lo inquadra pochissimo.
IRLANDA – Voto: 5,5
Pelliccia finta, cappellino a visiera e uno stock di pajama pants: questa Brooke sembra essere appena sbarcata da un viaggio nel tempo a cavallo tra gli anni 90 e i primi 2000, con fugace passaggio negli anni 10, per portarci il peggio della moda dei tre decenni. Tranne per i crop top, che avranno sempre la mia benedizione.
REP CECA – Voto: 5
Layering portato all’estremo per la cantante di We Are Domi, che nella scena finale del videoclip di “Lights Off” mescola colori acidi sovrapponendo ottocento top e un trench dalla fantasia discutibile. Complimenti per il coraggio, ma come direbbe Mara Maionchi: “per me è no”.

ISLANDA – Voto: 5,5
Non so se le islandesi siano uscite da Nashville o direttamente da un’altra epoca. In ogni caso, il loro look potrebbe avere un suo perché, se non mi cadessero sui dettagli. Sono un deciso SÍ la gonna a pieghe da collegiale (il trend academic si è visto molto alle sfilate!), gli stivali neri semplici abbinati ai collant rossi e la scelta delle perle sul completo tinta unita; Ma sono un altrettanto deciso NO il taglio piuttosto informe del completo, il velluto della maglia con le maniche a pipistrello, e l’effetto troppo puritano dell’insieme. Diciamo che manca un pizzico di grinta. Come, del resto, anche alla canzone.
DANIMARCA – Voto: 4
E vai di colori vitaminici, gilet e zeppone! Le danesi sono trendy, per carità, ma l’effetto complessivo è un po’ too much. Tra il completo sbrilluccicoso della frontwoman e il look tovaglia da pic nic della chitarrista non saprei cos’è più dannoso per la vista.
CROAZIA- Voto: 5
Mi piace il contrasto tra la collana drammaticamente elegante e il giubbotto di jeans; molto meno l’accostamento cromatico di top e gonna: ok che vanno di moda i colori accesi ma… rosso e verde? SUL SERIO?!?
Mi piace pure la combo intramontabile di chiodo, minigonna in pelle e scarponcini. Molto meno la scelta (per la verità necessaria) di staccare con una camicia a quadri più lunga della gonna stessa. Non era meglio, che so, una camicia bianca? Un cardigan? Qualsiasi altra cosa?
UOMINI
UCRAINA – Voto: 5
I Kalush Orchestra sono tra i favoriti alla vittoria e non a caso: il loro brano, orecchiabile e travolgente, ha tutte le carte in regola per aspirare alla vetta delle chart europee. In quanto a simpatia, sono da 10 e lode. In quanto a look, non tanto. Tra poncho, gilet ricamati e cappellini in lana alla Jamiroquai, verrebbe da dire che si sono vestiti con le prime cose raccattate dalla bancarella del peruviano al mercato rionale (probabilmente mentre un tizio suonava la melodia del Titanic col flauto, che certe cose, si sa, sono uguali in tutto il mondo). Menzione d’onore per i tizi travestiti da mocio.
REGNO UNITO- Voto: 6
Dopo il disastro dello scorso anno, il Regno Unito riprova (probabilmente invano) a farci dimenticare la Brexit con una ballad classica. Il loro obiettivo all’Eurovision, da un paio d’anni a questa parte, sembra essere passare inosservati, e Sam Ryder lo insegue con lodevole sforzo sia con la canzone che con l’estetica: jeans, t-shirt e camicia compongono l’outfit con cui decide di non sfigurare, ma nemmeno attirare l’attenzione.
ITALIA – Voto: 7,5
Volto di Burberry (a cui ha addirittura fatto da modello alle sfilate Autunno/Inverno 2022-2023) Mahmood si è ormai consolidato come icona fashion nostrana. Lo segue a ruota il giovanissimo Blanco, che a Sanremo incantò i media di settore con il suo stile genderless, tutto mantelli e camicie trasparenti. Facile pensare che i due saranno tra i meglio vestiti anche sul palco di Torino, anche se ammetto che gli abiti scelti per il videoclip ufficiale di Brividi mi convincono meno di quelli che in genere scelgono per le performance. Il più cool, in questo contesto, mi sembra proprio Blanco, che osa con un look crema taggato Moncler in cui giubbotto e gilet in lana si sovrappongono alla felpa col cappuccio. Mahmood, invece, alterna un azzardato outfit color arancione di Off-White e una combinazione minimalista composta da giacca di Prada, dishdasha bianca e Nike. In generale, i padroni di casa si confermano attenti alle tendenze attuali, puntando su oversize, extreme layering e completi tono su tono, sempre (da bravi italiani) con un occhio di riguardo ai grandi brand.
ROMANIA – Voto: 3
Un incrocio tra Tony Manero ed Enrique Iglesias pettinato come Erik Estrada nei Chips: la definizione non è mia, ma gli calza a pennello. Io il rumeno me lo immagino intento a flirtare con Chanel nel backstage del Pala Olimpico cantando “Hola mi bebé , llámame llámame” (mentre lei, immancabilmente, lo manda in bianco). Il suo look è improponibile almeno quanto il suo spagnolo, con la camicia col fiocco abbinata ai pantaloni in pelle nel più puro stile finto zingaro. Questo sì: mi preme segnalare che è almeno il terzo cantante in gara che si cimenta con movenze flamenche. Cioè, ragazzi, Il FLAMENCO É UFFICIALMENTE MAINSTREAM! (In questo caso, però, Joaquín Cortés Would not approve)
BELGIO – Voto: 7
Da un po’ in qua, il Belgio ha scelto di puntare su scelte raffinate. Dopo gli incompresi Hooverphonic del 2021, quest’anno ci regala un pezzone che cresce sul finale, dando risalto alle innegabili doti vocali di Jeremie Makiese. Tra i vari look che sfoggia nel videoclip il meno riuscito è quello in cui abbina il giubbotto rosso e bianco ai pantaloni in pelle, ma tutti gli altri sono impeccabili e perfettamente in linea con le tendenze attuali. La stratificazione di capi sui toni del bianco piacerebbe tantissimo a Mahmood.
AZERBAIGIAN- Voto: 6
Col total black non si sbaglia mai e l’azero (peraltro piuttosto avvenente, va detto) lo sa. Peccato per l’altro look “scappato di casa” che ci propina nel videoclip, in cui mi preoccupa seriamente il cappello sul punto di cadere a mare.
ISRAELE – Voto: 5
Michael Ben David sdogana il corpetto maschile con tanto di spillone vintage sul collo. Dopo di che, non contento, ripesca pure il piumino oversize dai migliori meme delle fashion week. Ammetto che l’abbinamento di maglia trasparente in pizzo e giacca con le spalline imbottite non è male, ma finisce col perdersi in un’accozzaglia di capi un po’ troppo mirati a stupire per adeguarsi al sano buon gusto generale.

AUSTRALIA – Voto: 4
L’uomo con la gonna nel 2022 non fa più storia, ma bisogna ammettere che lo strascico di Sheldon Riley è impegnativo. Accompagnato a vagonate di fumo e una profusione di brillantini su faccia e mani, ci regala quel classico eccesso eurovisivo che in casi come questo (e spiace dirlo) serve probabilmente a distrarre dalla mediocrità del brano.
SAN MARINO- Voto: 7
Achille Lauro è Achille Lauro. Che gli vuoi dire? Nonostante i tatuaggi, l’assenza di camicia e il fiorone applicato alla giacca, il completo che ha sfoggiato alle National Finals è probabilmente uno dei più sobri con cui si sia mai presentato su un palco in vita sua. Già solo per questo, sento l’imperativo morale di non dargli un voto inferiore al 7.
BULGARIA – Voto: 6
Estetica rock trita e ritrita per gli Intelligent Music Projects che – come da copione – abbondano in catene, canotte, tatuaggi e occhiali da sole. Credibili, ma certo non innovativi.
POLONIA – Voto: 6,5
Per il videoclip del suo brano, Ochman sceglie un look total black spezzato da un (più o meno discutibile) risvolto bianco. Non sarebbe male, se solo eliminasse il dettaglio tamarro della catena.
NORVEGIA – Voto: 4
Creatori di meme, uscite allo scoperto! I lupi gialli della Norvegia con tanto di coreografia abbinata al brano ci servono su un piatto d’argento l’attesissimo (e immancabile!) momento trash eurovisivo. Come lupi sarebbero pure eleganti, ma … mi state VERAMENTE chiedendo di giudicare il look di persone che si vestono da lupi?
MOLDAVIA – Voto: 4
I moldavi ci regalano la colonna sonora perfetta per quando sei alla decima caraffa di birra in una sagra di paese. E infatti hanno esattamente il look che ti aspetteresti dalla band che suona sul palco mentre stai per svenire sul tavolo.
SVIZZERA – Voto: 5
Giacca in pelle: ok. Maglietta: ci può stare. Ma mi spiegate cosa c’entrano, in tutto ciò, i pantaloni informi col risvolto alla caviglia stile acqua alta in Piazza San Marco?
FINLANDIA – Voto: 6
Mi togliete il passaporto se quest’anno tifo Finlandia? È che, gente… qui si sta parlando dei The Rasmus! I The Rasmus sono l’anno della maturità, le sigle del Festivalbar, In the shadooooooowwws ou ou cantata a squarciagola in discoteca la domenica pomeriggio fasciata in un paio di jeans improponibili, scene che manco Venditti nelle sue migliori canzoni. I The Rasmus, per chiunque sia nato nella seconda metà degli anni 80, sono La Nostalgia fatta eyeliner. E non sono neppure cambiati tanto da allora. Tra frange, camicie con i volant e microskirt, il videoclip della loro Jezebel sembra un campionario riassuntivo delle tendenze per la moda donna di quest’anno….ma declinate al maschile e condite da borchie e catene. Qualunque cosa si mettano addosso, io comunque li amo.

ESTONIA – Voto: 7
Oh, ragazzi, che vi devo dire? A me i cowboy sono sempre piaciuti. La camicia in lino con scollo a V abbinata ai pantaloni beige per me è e sarà sempre un grande sì.
GERMANIA – Voto: 6,5
Ammetto di essermi un po’ distratta, perché ho passato tutto il videoclip a cercare di capire che canzone mi ricordi questa di Malik Harris (Spoiler: non l’ho capito. Si accettano aiutini da casa). Ad ogni modo, la combo maglietta nera e jeans va sempre bene… peccato che pure lui mi cada sui risvoltini. Sul serio, ma da quanti anni vanno di moda? Ma non avete freddo alle caviglie? Ma non siete stufi? Io boh.
LETTONIA – Voto: 5
Credevo che gli outfit degli Citi Zeni fossero funzionali alla narrativa parodistica del videoclip, ma mi è bastata una veloce ricerca su Google per capire che, ai lettoni, l’insieme di giacche portate senza niente sotto, catenazze e caviglie scoperte piace proprio tanto. Spero almeno che rinuncino alle bretelle.
GEORGIA – Voto: 3
I Circus Mircus hanno promesso di portare a Eurovision un’esperienza audiovisiva senza precedenti. Dopo aver visto il video promozionale, ho però qualche serio dubbio che sia un fatto positivo. A quanto pare, da loro possiamo aspettarci colletti da pagliaccio, profusioni di paillette e tanto trucco. ‘Na roba tipo una festa di compleanno per bambini messa in scena da David Lynch.
SLOVENIA – Voto: 5
Dal momento che il videoclip ufficiale di Disko è in formato cartoon, non mi resta che giudicare il look degli sloveni dalla performance delle National Finals dove, più che per l’ESC, sembravano perfetti, a scelta, per un matrimonio o un funerale. Ho solo due domande: Perchè il papillon invece della cravatta? Ma soprattutto, insisto: PERCHÉ LE CAVIGLIE SCOPERTE?
Spero di non essermi attirata l’odio di troppi Eurofans con i miei immancabili (e del tutto opinabili) verdetti fashion. Che siate d’accordo con me o pensiate che di moda non ne capisco niente, adesso c’è solo una cosa che conta davvero: caricare bene il cellulare, scaldare le dita per Twitter e immergersi, come in un bagno caldo, nella sana spensieratezza frivola che solo la musica sa darci. Dio solo sa quanto ne abbiamo bisogno.
Buon Eurovision, folks.