
Prime due serate di Bootcamp ad X Factor 2022 con le scelte di Fedez e Rkomi. Selezionati i primi 12 artisti, ma uno di questi, precisamente gli Omini, vanno direttamente ai live perchè il regolamento impone di avere almeno una band in squadra e sono gli unici scelti da Fedez. Il riassunto della serata.
Team Rkomi
Elephants in the room- Inedito: Del buon rock per cominciare. Il pezzo funziona, ma forse non sono una band capace di suonare anche il pop. Si siedono, ma non riescono a restare dentro.
Delì Lin: Bella voce, lui al piano con una ballad melodica. Bravo è bravo, ma non emoziona, è tutto un po’ freddo. A Rkomi piace e lo fa sedere.
Manal Harchiche in arte Manel- ForFive Seconds (Rihanna): Lei è brava, buca lo schermo ed ha una bella voce. Stavolta il pezzo la valorizza.
Moise- Baby Goddamn (Tananai): Finora i più convincenti della serata, soprattutto la cantante è molto forte. Centrati, diretti, hanno scelto anche un brano che è decisamente nelle loro corde, reinterpretato molto bene. Non c’è partita fra loro e gli Elephants in the room. Rkomi li fa sedere, ma senza entusiasmo. Infatti poi devono alzarsi.
Alessandro Baroni- Inedito: Sangiovanni che incontra Ultimo, ovvero con lo stesso modo trascinato di cantare e con lo stesso livello di emozione, ovvero zero. Stecche qua e là, anche. Si siede, poi deve lasciare.
Lina Lane – Bad Girls (M.I.A): Non sono un amante di questi pezzi, ma lei ha indubbiamente una presenza scenica molto forte. Si siede, ma non resta dentro
The violet end- Inedito: Se dovessi scegliere una band rock, prenderei loro. Ma non la sceglierei, perchè poi è difficile far loro cantare altro. Li fa sedere al posto di Elephants in the room.
Jacopo Rossetto- Inedito: L’elettronica è sicuramente il suo habitat naturale e nell’inedito lo dimostra. Ho seri dubbi su cosa possa cantare dentro lo show. Prende il posto di Baroni.
Martina Bonsignore- Marla (Salmo): La domanda è: perchè portare ai bootcamp il pezzo di un rapper, soprattutto se lo destrutturi? Infatti resta fuori.
Clemente Guidi- At the hop (Devendra Banhart): Qui invece la domanda è: perchè suicidarsi portando ai bootcamp il pezzo di un artista lontano dal mainstream? X Factor è un programma pop, per artisti versatili. Anche no, dunque. Rkomi invece lo fa sedere, al posto dei migliori (Moise), ma dura solo un giro.
Santi Francesi- Sono un ragazzo di strada (I Corvi): E’ la stessa cover che fecero a Musicultura, dunque ci hanno lavorato bene sopra e si sente. Dentro assolutamente. Incredibile che però si alzi l’artista fatto entrare solo poco prima (che ok, non meritava, però se lo hai fatto sedere un minuto fa…)
Giorgia Turcato in arte Didi- Save your tears (The Weeknd): Voce e chitarra funziona, ha anche una bella voce, ha indubbiamente cantato bene anche se è un po’fredda. Esce Lina Line al suo posto.
ENTRANO: Delì Lin, Manal Harchiche, The violet end, Jacopo Rossetto, Santi Francesi, Giorgia Turcato

Team Fedez
Filippo Ricchiardi- Inedito: Dice che è il suo primo inedito e secondo me si sente. Per me è no. E Fedez gli fa notare che deve fare tante cover. Lo fa sedere ma solo perchè è il primo, credo. E invece resta dentro.
Alessandra Benedetti- Hasta la raiz (Natalia Lafourcade): Grande coraggio nel portare l’artista messicana, nome grosso in America Latina ma non così tanto fuori. Leggermente calante, ma nel complesso funziona, anche per genere e lingua. La fa sedere, ma anche qui Fedez è lontano e infatti poi lascia il posto a Gaia Cipollaro.
Deshedus- Sono un uomo: E’ la canzone portata ad Una voce per San Marino con Tony Cicco e Alberto Fortis. Funziona, ma è leggermente polverosa. Loro però sono bravi e li fa sedere. Escono alla fine.
Marco Zanini- Iron Sky (Paolo Nutini): Pezzo difficile e infatti al di là della bella voce non è che emerga. Lo fa sedere ma gli ricorda che sembra Nutini.
Wiam Ait Bakrim- Eppure sentire (Elisa): Gioca a rischiatutto con un pezzo difficilissimo e infatti parte male. Poi si riprende. Nel complesso fa un po’ l’effetto karaoke, come con tutti quelli che portano Elisa. Si siede.
Lost Kids- Charlie fa Surf (Baustelle): Maluccio nella parte cantata, piuttosto piatti, nonostante un buon arrangiamento. Poi entrano le barre, che quasi sempre devastano le cover. E anche stavolta, non fanno eccezione. Si siedono, poi escono
Gaia Eleonora Cipollaro (mashup fra Bang Bang di Nacy Sinatra e ‘O Sarracino di Renato Carosone): Meno forte della volta scorsa sull’inedito, ma è la sola sin qui che ha un progetto preciso e una idea chiara ed originale, mescolando musica napoletana ed EDM. Dentro.
Michele Sechi – Inedito: Un brano generico, con tutti i clichè dell’indie italiano. Mai, Mai, Mai, Mai, Mai. Appunto. E infatti resta a casa.
Luca Fallini- Onda su onda (Bruno Lauzi): Lui non è esattamente intonato, ma l’arrangiamento elettronico su questo pezzo è fighissimo. Fedez lo elogia, ma lo lascia fuori dalla squadra. Mah.
Omini- My generation (The Who): Forti ed energetici, rappresentano in pieno la quota rock. Prendono il posto dei Lost Kids. Gli Omini vanno direttamente ai live perchè sono l’unica band
Omar Ahmed – Un giorno in più (Irama): Il pezzo di Irama è terribile. Ma lui canta benissimo ed è un delitto lasciarlo fuori. Invece Fedez lo manda a casa.
Linda Riverditi- Rootless tree (Damien Rice): Voce e piano, molto convincente su un pezzo non facile. Bella voce sofferta e graffiata. La più forte di questa manche, senza dubbio. Dentro
ENTRANO: Linda Riverditi, Filippo Ricchiardi, Omini, Gaia Eleonora Cipollaro, Marco Zanini, Wiam Ait Bakrim