#slavaukraini: un anno fa l’invasione russa dell’Ucraina: canzoni per la resistenza
Oggi è un giorno triste, perchè un anno fa l’Ucraina veniva invasa dalla Russia e cominciava una guerra sanguinosa tuttora in corso. Euromusica è da sempre al fianco del popolo ucraino e della battaglia per la libertà del presidente Zelensky. A modo nostro, abbiamo deciso di ribadire la nostra vicinanza con la musica, proponendovi in questo giorno canzoni legate alla resistenza ucraina contro l’invasione.
#slavaukraini perchè la sola pace possibile è quella che si ottiene col ritiro della Russia. Tutto il resto, è arrendersi all’arroganza di Putin.
Oy u luzi chervona kalyna
Partiamo col canto simbolo della resistenza, qui eseguito da 300 persone in Lituania ed aperto da Elizaveta Izmalkova, rifugiata a Vilnius dal 2014, anno dell’invasione del Donbass. Recentemente, la canzone è stata ripresa anche dai Pink Floyd. “Nel prato un rosso viburno si è piegato verso il basso, la nostra gloriosa Ucraina è sconvolta da qualcosa, ma noi risolleveremo quel viburno rosso e rallegreremo la nostra gloriosa Ucraina“
Bayrakhtar
È stata commissionata dalle forze armate ufficiali dell’Ucraina all’indomani dell’invasione russa, realizzata dal soldato Taras Borovok. Una canzone dal ritmo militare e dal testo molto critico, che ridicolizza l’esercito russo e l’invasione nella sua interezza. Il titolo, Bayraktar, è un riferimento al drone Bayraktar TB2, il velivolo realizzato in Turchia che esegue attacchi attraverso pilotaggio remoto. Secondo la narrazione ucraina, tale drone ha avuto un importante ruolo nel rallentare l’attacco russo.
1944- Jamala
La canzone con cui Jamala vinse l’Eurovision nel 2016 in rappresentanza dell’Ucraina raccontava la deportazione dei Tatari di Crimea nella seconda guerra Mondiale, di fatto l’avvio della russificazione della Penisola. “Questo sta succedendo anche a noi oggi”, disse allora, ricordando come due anni prima le truppe di Mosca avevano invaso la Crimea, annettendola dopo un referendum farsa: “Quando gli stranieri arrivano, vengono a casa tua e ti uccidono e sai che non sei colpevole”
Fortezza Bakhmut- Antytila
Li abbiamo sentiti a Sanremo, ne abbiamo parlato qui. I componenti della band, che dedicano questa canzone alla resistenza della città del Donbass, sono parte attiva della resistenza contro l’invasore russo.
Razom Nas Bahato- Greenjolly
“Insieme saremo, uno, nessuno potrà sconfiggerci, perchè le bugie sono armi di distruzione di massa”. Inno della rivoluzione arancione che rovesciò il governo filorusso nel 2004, la band fu in gara all’Eurovision casalingo di Kyiv nel 2005. La canzone torna buona anche per questa resistenza.
Motherland- Kalush x Skofka
La canzone sulla madrepatria ucraina di Oleg Psyuskh, leader della Kalush Orchestra vincitrice dell’ultimo Eurovision e del rapper Skofka. Ricavato in beneficenza a sostegno di alcune fondazioni ucraine.
When God shot the door- Jerry Heil
Presentata alle selezioni nazionali ucraine per l’Eurovision, Jerry Heil non ha staccato il biglietto per Liverpool, ma pochi mesi dopo ha vinto il People’s choice ai Music Moves Europe Talent Award: “When God shut the door, I fell on the floor/I don’t want war but you know sure/ When God shuts door, he opens one more/When God shut the door, I fell on the floor”. “Possono distruggere l’aereo, ma non i sogni e le nostre volontà”, ha detto recentemente la cantante alla Bbc. E i suoi fan sembrano essere d’accordo: Jerry Heil ha un vasto seguito nelle forze armate e dai soldati impegnati a difendere il Paese non mancano gli attestati di stima e i ringraziamenti.
Stefania- Kalush Orchestra
Chiusura ovviamente con quello che è stato l’inno di tutte le mamme fuggite dall’Ucraina in guerra, la canzone con cui Kalush Orchestra hanno trionfato all’Eurovision 2023 a Torino: “Camminerò sempre verso di te, anche se le strade saranno distrutte”.