Giorgia incanta Bari con il tour Blu Live Palasport, il resoconto del concerto
È andata in scena al Palaflorio di Bari una tappa del Blu Live Palasport tour di Giorgia. La cantautrice romana, reduce da un ritorno a Sanremo e fresca di annuncio come co-conduttrice sul palco dell’Ariston, ha tirato fuori tutto il suo talento insieme alla sua grande spontaneità in un concerto unico.
Il concerto è iniziato con “Io fra tanti”, in versione cinematica fino al ritornello, ma poi sono entrati i bassi. Il brano è stato eseguito in medley con “I Feel Love” di Giorgio Moroder e con “Nessun dolore”, brano di Lucio Battisti di cui Giorgia ha realizzato una cover anni fa.
A seguire una clip, in cui la cantante chiede “cos’è normale per te?” introduce “Normale”, poi subito dopo ha eseguito “Quando una stella muore”, su cui l’intero palazzetto ha cantato dando vita, sull’acuto finale, a un lunghissimo applauso.
Visibilmente emozionata, Giorgia ha parlato mentre dal pubblico le lanciavano fiori, magliette e regali:
Grazie moltissime, che accoglienza, Bari! Simone mi vieni ad aiutare? C’è anche del cibo! Sono qui da 24 ore e ho già preso un chilo, com’è possibile? Ho perso il senso del concerto, sono qui con voi a chiacchierare e aprire regali. Un’amica mia che viene da Galatina, ero in ritardo e mi dovevo truccare, mi ha detto “Vabbe che te frega, sei a casa”. Poi però mi sono truccata. Che vi devo dire, vi va di cantare? E cantiamo insieme!
Il brano eseguito è dunque “Non mi ami”, seguito subito da “Vivi davvero”, brani su cui il pubblico ha cantato a gran voce. Brevissima pausa, a luci spente, poi parte un pianoforte che suona una melodia iconica: è il momento di “Gocce di memoria”, su cui tutto il pubblico ha cantato, seguita da “Vanità”.
Al termine la cantante, insieme ad Andrea Faustini (in questa occasione nelle vesti di corista), ha eseguito “Spirito libero”, al cui termine ha lasciato il microfono a Faustini che ha cantato un medley (in cui Giorgia è stata solo corista) sulle note di “Fly Away”, “Kashmir” e “Whole Lotta Love”.
Si abbassano le luci e l’intensità della musica, che torna delicata e dolce, per far tornare Giorgia che canta il suo capolavoro “E poi”, iniziando senza musica con la band che si unisce piano piano. Il pubblico esplode, canta in coro e poi si lascia andare a un lungo applauso. A seguire un’altra cover, questa volta è “The Wind Cries Mary”.
Subito dopo Giorgia torna a centro palco, al microfono, per cantare un altro suo capolavoro: è il momento di “Oronero”. Al termine però il pubblico batte le mani a tempo per un pezzo che, se ci fosse il parterre in piedi e non i posti a sedere, ballerebbero tutti: “Senza confine”, seguito senza pause da “Un amore da favola”, al termine della quale si rivolge al pubblico:
Grazie! Fate un applauso ai nostri backliners fighissimi. Voi direte che stanno a fa? Ci stiamo avvicinando a voi, stiamo creando un momento ancora più intimo se possibile.
Invita dunque al centro del palco i chitarristi, Andrea Ringo Rigonat (chitarrista e marito di Elisa) e Diana Winter (che è anche corista), in questo momento intimo, chitarra e voce, in cui canta “L’eternità” e “Per fare a meno di te”. Il pubblico tributa un lungo applauso. Torna Andrea Faustini, che fa le veci di Marco Mengoni, ed ecco “Come Neve”. Per un pezzo così complicato ed eseguito da due voci uniche, solo un talento puro come Andrea Faustini poteva sostituire l’insostituibile Marco Mengoni.
Adesso potrebbe essere un buon momento, l’altra volta c’è stata una rissa, ma tranquillizzo la sicurezza perché è un momento in cui volersi bene. Adesso dovete ballare, tranquillizziamo la sicurezza perché dobbiamo esprimere le varie sfumature che è giusto esprimere durante un concerto di musica pop, e allora noi balliamo!.
Qualcuno dal pubblico le regala un orsacchiotto di peluche, ma Giorgia attacca a cantare e si scatena su “I Wanna Dance With Somebody (Who Loves Me)” di Whitney Houston, seguita da “Toxic” di Britney Spears e “La gatta (sul tetto)”.
Cala il buio, il pubblico che si era alzato in piedi torna a sedersi perché è il momento del singolo del suo ultimo Sanremo, il primo in sala stampa per chi vi scrive, e qui l’emozione è stata fortissima: è il momento di “Parole dette male”. Tutto il pubblico canta in coro. A seguire “Viaggio della mente (VDM)”, poi si volta ancora pagina.
Qualche secondo di buio, poi luci gialle e parte la musica. Boato del pubblico quando capisce che Giorgia sta per cantare “Tu mi porti su”. Tutti cantano e battono le mani a tempo, lei gioca con il pubblico facendo rispondere “ooooh” al suo “volare” sempre più forte.
Qualche attimo di silenzio, ma poi partono le note, inconfondibili, di questo autentico capolavoro, e tutti cantano in coro dopo un grande boato di applausi e urla. È il momento di “Di sole e d’azzurro”. Per chi vi scrive le lacrime sono state impossibili da trattenere. Standing ovation meritatissima al termine di una performance a dir poco sublime, poi Giorgia si inchina e va dietro le quinte per il solito momento del “bubusettete”. Si fa attendere, il pubblico la chiama con applausi, cori e fischi di approvazione
Al rientro giochi di luce e laser per “Il mio giorno migliore”, che il pubblico canta in coro, che viene mixata in un mash-up con “Wanna Be Startin’ Somethin'” di Michael Jackson e “Don’t Stop the Music” di Rihanna (cantate insieme ai coristi). Al termine Giorgia presenta la sua straordinaria band che l’ha accompagnata in questa serata: Diana Winter, Andrea Faustini, Andrea Ringo Rigonat, Gianluca Ballarin, Fabio Viso Visocchi, Mylious Johnson e Sonny T., per poi proseguire con i ringraziamenti.
No ma solo io sento Eye of the tiger? Io impazzisco, me ne fai un pezzetto? (La improvvisano, ndr.) Il nostro ringraziamento va a chi lavora dietro le quinte, ai backliners, alle luci, ai tecnici, alla sicurezza, ma il nostro ringraziamento più grande va a voi che ci avete scaldato il cuore. Siete meravigliosi! Sono anni che suoniamo, e le cose sono sempre più belle. Ma non avete notato che manca un pezzo? Però la fate insieme a me, che sono 30 anni che la faccio e non ce la fo più, mi hanno dato la sedia che sono vecchia. Non avrei mai detto che dopo 30 anni l’avrei dovuta fare ancora ma sono contenta di farla con voi. Maestro, la sai? La sa…”
Ed ecco che parte “Come saprei”, brano che l’ha consacrata al Festival di Sanremo del 1995, tra i più conosciuti e apprezzati del suo repertorio, che il pubblico ha cantato in coro. Da notare che, sul finale, la cantautrice ha invitato il pubblico a prendere fiato per quel “saprei” che dura un quarto d’ora (testuali parole), al termine del quale ha detto al pubblico, che le ha tributato un’altra standing ovation:
“Siete i numeri uno! Nessuno è durato così tanto sul saprei!”
Il concerto è quasi finito, ma c’è tempo per un’ultima canzone: “Credo”, durante la quale Giorgia si è inginocchiata sul bordo del palco per stringere le mani al pubblico accorso per tributarla ancora più da vicino. È dunque finito così il concerto al Palaflorio di Giorgia, una straordinaria cantautrice che ha cantato divinamente (come sempre, d’altronde, con la sua voce melodiosa) e si è anche scatenata sul palco tirando fuori il massimo e mandando il pubblico in visibilio.