Waiting for Sanremo 2024- Pattini, ballerini, animali e stecche: 10 esibizioni iconiche
In attesa del Festival di Sanremo 2024, in programma dal 6 al 10 febbraio prossimi, andiamo a riscoprire 10 esibizioni – alcune storiche, alcune poco note – che hanno segnato il corso del Festival. Progetti insoliti per il palco del Festival, oppure performance per cosi dire “diversamente intonate”. Ma tutte che meritano di essere ricordate. Premete play, si parte.
1- AYX- Ayx Disco (1979)
Il filmato che vedete qui sotto è raro perchè gli Ayx non sono mai stati trasmessi in tv nella loro prova sanremese perchè le serate di semifinale furono trasmesse solo in radio, sia pure col commento di Mike Bongiorno. Il video che qui vedete si riferisce ad un “girato televisivo grezzo”, che inquadra gli Ayx solo di spalle. Sono i primi artisti “mascherati” della storia del Festival: si tratta di un gruppo di ballerini acrobatici capitanati da Gloria Nuti e Rodolfo Banchelli (entrambi torneranno poi da solisti, ma la prima avrà più fortuna come autrice de “Il mare calmo della sera” di Bocelli), che volontariamente cantano a bordo palco, riempito invece da un crew di altri ballerini. Si tratta di riprese che venivano diffuse alle sole giurie, ma senza inquadrare i cantanti perchè il voto radiofonico non venisse influenzato “dalle immagini”. Ayx Disco non superano lo scoglio e non passeranno in tv.
2- Tom Hooker – Toccami (1981)
Per la serie: le robe brutte passate a Sanremo, rientra sicuramente in questa casistica l’unica partecipazione del cantante e vocalist americano. Se il nome non vi dice niente, beh forse vi dice di più quello di Den Harrow. La voce dei grandi successi di Den Harrow è infatti proprio di Tom Hooker, col quale poi inizierà una grande battaglia legale al tramonto della carriera mainstream di entrambi, quando il primo continuerà ad esibirsi con le incisioni originali sulla voce del collega. L’esibizione su pattini vestito come Ralph Supermaxieroe, il personaggio dei telefilm Fininvest anni 80 è senz’altro una delle più iconiche del Festival. Anche per lui niente finale. Alfiere della Baby Records, Hooker avrà anche una buona carriera in proprio in Italia.
3- Figli di Bubba- Nella valle dei Timbales (1988)
Se fate bene attenzione, riconoscete in questo surreale progetto – che non sopravvisse al primo album, uscito durante Sanremo – ci sono due giganti della musica, ovvero Mauro Pagani e Franz Di Cioccio della Pfm e due comici molto in voga negli anni 80, i protagonisti del Drive In Sergio Vastano ed Enzo Braschi, insieme allo scrittore Roberto Manfredi e a due giornalisti genovesi (Roberto Gatti e Alberto Tonti). Il brano è una critica allo yuppismo imperante, tematica molto ricorrente verso la fine degli anni ’80. Lo strumento che viene suonato è il bubbafono, un parallelepipedo di legno con pulsanti e manopole che emetteva suoni a casaccio, diversi a seconda della pressione esercitata con i polpastrelli. Mauro Pagani poi del Festival diverrà anche direttore artistico, nel 2013.
4- Brigitta e Benedicta Boccoli- Stella (1989)
Per noi che abbiamo superato i 40, le sorelle Boccoli sono una icona. Protagoniste delle Domenica In di quegli anni condotte da Lino Banfi e Marisa Laurito, antesignane in tutto e per tutto delle showgirl del decennio successivo sul palco dell’Ariston, sezione Nuove Proposte danno vita ad una esibizione talmente cringe da andare oltre ogni possibile metro di valutazione. E dire che il pezzo non farebbe nemmeno così schifo. Solo per stomaci forti.
5- Sabina Guzzanti e La Riserva Indiana – Troppo sole (1995)
Una delle operazioni più curiose dei festival baudiani degli anni 90 è sicuramente la presenza del supergruppo capitanato dall’attrice Sabina Guzzanti e dall’attore e musicista David Riondino, quest’ultimo a capo della Riserva Indiana. Col nome si intende una serie di personaggi variamente associabili alla sinistra alternativa: si riconoscono fra gli altri l’autore Rai Bruno Voglino, l’autore Fininvest Antonio Ricci, l’ex parlamentare Mario Capanna, il disegnatore Milo Manara ma anche Nichi Vendola, Daria Bignardi, Sandro Curzi ed Ermete Realacci
6- Marinella- Ma chi te lo fa fare (1981)
Dai grandi forzieri dei Sanremo dei primi anni 80, altra grande perla è senz’altro il numero di teatro-canzone portato in scena dall’attrice e cantante bolognese Marinella Bulzamini. Un pezzo a suo modo iconico nella sua leggerezza, caratterizzato però da una messa in scena al limite del buongusto, con coristi a metà fra i Village People e gli impiegati colleghi di Fantozzi. Fu ottima settima al traguardo. Marinella era la moglie dell’autore e produttore Roberto Rossi, recentemente scomparso.
6- Plastic Bertrand – Ping Pong (1982)
Campione di vendite in Italia ed in Europa da cinque anni, Plastic Bertrand arriva a Sanremo ed è il titolare del primo ed unico brano in lingua francese della storia del concorso. Scritto da autori italiani, il testo paragona l’amore ad una partita di Ping Pong e si inserisce nel solco delle produzioni dell’inteprete belga. Finalista, si è poi saputo che a cantare le canzoni dei suoi primi quattro album fu in realtà il suo produttore Lou Deprijck. Poichè gli artisti si esibiscono su base, nessuno ha mai saputo se quella sentita a Sanremo fosse la voce di Bertrand – tuttora in attività – o in realtà si sia esibito in playback anche in questo caso.
7 – Francesco Salvi- Esatto (1989)
All’apice della carriera, protagonista del Drive In e di molti altri show, Francesco Salvi esordisce a Sanremo nel 1989 travolgendo tutto e tutti con una canzone all’apparenza demenziale ma in realtà con un testo piuttosto importante sull’incomunicabilità. Prima delle sue tre apparizioni al Festival, Salvi ha inciso otto album vincendo cinque dischi di platino. Soltanto sesto, era forse troppo avanti per un Sanremo che stava rientrando nei canoni della banalità.
8- Gruppo Italiano- Anni ruggenti (1984)
Nel fantasmagorico – ed eccezionale a livello musicale – Sanremo del 1984, il Gruppo Italiano chiude appena undicesimo, con un brano che avrebbe forse meritato di più. Pagano forse la riproposizione sul palco dell’Ariston del loro marchio canoro, più adatto all’estate che ad un palco sin troppo serio come l’Ariston. Col senno di poi, sarebbe stata una entry perfetta per l’Eurovision. Sarà una delle ultime apparizioni del Gruppo Italiano, destinato a sciogliersi per insormontabili dissidi artistici dopo l’ultima hit del 1985. Chicco Santulli diventerà ben presto l’autore di gran parte dei jingle della Fininvest.
9- Giacomo Celentano- You and Me (2002)
Sanremo è stato un naufragio per i tre figli del Molleggiato. Rosita Celentano fu parte del trio mandato allo sbaraglio nel 1989 (insieme a Gianmarco Tognazzi e Danny Quinn) in una delle conduzioni più tragicomiche della storia della rassegna. La sorella maggiore Rosalinda si schiantò miseramente con una prova imbarazzante in gara con “L’età dell’oro” (Sezione Giovani 1990). Ma nulla è iconico quanto “You and me” di Giacomo Celentano, sezione giovani 2002. Stonature a parte, l’ingresso in scena della vera fidanzata sul finale è qualcosa di mai visto prima. E per fortuna nemmeno dopo.
10- Pupo, Emanuele Filiberto di Savoia e Luca Canonici- Italia amore mio (2010)
Non credo serva altro. Se non ricordare che questo brano arrivò SECONDO, restando in testa per gran parte del Festival. E che l’orchestra, alla proclamazione del piazzamento, protestò platealmente lanciando gli spartiti.