Sanremo 2010: Tony Maiello vince la sezione Nuova Generazione. Duetti dei big: Irene Fornaciari la migliore. Fuori Ruggeri e Moro, dentro il Principe

E adesso per favore, non veniteci a dire che Sanremo va bene, che Sanremo rappresenta la musica italiana e che il paragone con l’Europa èsbagliato e che bla bla bla. Non veniteci a dire che va bene così e che Sanremo è grande e che va difeso strenuamente. Emanuele Filiberto, Pupo e Luca Canonici in finale, Enrico Ruggeri (30 anni di carriera) e Fabrizio Moro a casa. Valerio Scanu? Dentro, ovviamente, ma a questo punto, francamente, è il male minore.

Sanremo celebra la sua morte ed insieme la morte della musica italiana. L’unica speranza – molto flebile – è la possibile squalifica del trio per violazione del regolamento: chi sta in sala stampa fa sapere che pare non sarebbe possibile cambiare il testo come loro hanno fatto. Sembra però che le interpretazioni del regolamento non diano certezze in merito alla vicenda, come anche in merito al fatto che non sia possibile il cambio in corsa della performance (Lippi doveva rappare, ha fatto un sermone).

Il televoto continua a mietere danni e soprattutto a condizionare in maniera netta il giudizio sulle canzoni. Si vota l’effetto televisivo, non i brani. E soprattutto, in questo modo si rende nullo tutto il lavoro delle precedenti giurie. Una volta, poi non tanto tempo fa (fino al 2004), il televoto non si usava. C’erano le giurie, dove magari non tutti capivano di musica, ma almeno erano dieci teste. Punto e basta. 

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Primo verdetto a Sanremo. Non esattamente a sopresa, diremmo. Tony Maiello, quarto nell’edizione numero 1 di “X Factor” e prodotto da Mara Maionchi, vince la sezione Nuova Generazione con il brano “Il linguaggio della resa”. Un pezzo più che dignitoso, ma sicuramente non il migliore (che in finale nemmeno c’era). Nina Zilli, la grande favorita della vigilia, si deve accontentare del Premio della Critica. Tutto sommato, meritato.

Anche voi nel nostro sondaggio, avevate dato vincente Tony Maiello, ma con un 33%, in una sfida che ha visto secondi a pari merito Nina Zilli e Luca Marino con il 23% e Jessica Brando con il 20%.

La serata duetti scorre via liscia, con qualche passaggio patetico (indovinate un po’ di chi?) e diverse buone esibizioni. Niente di stratosferico come invece era successo in passato, ma sicuramente prove efficaci, che con il cambio degli arrangiamenti (anche se qualcuno ha evitato) hanno messo in luce pregi e difetti dei pezzi.

Malika Ayane con Sabrina Brazzo e i ballerini del Teatro Alla Scala. Si vabbè, loro sono bravi, però non danno apporto al duetto. Secondo noi si dovrebbe vietare la presenza di personaggi che non siano disposti a cantare, suonare o al massimo recitare. Nemmeno lo sforzo di cambiare l’arrangiamento. Il pezzo è bellissimo, secondo noi il migliore, l’abbiamo detto. Ma qui si giudicano i duetti e questo non va.

Simone Cristicchi e il coro dei Minatori di Santa Fiora. Tutto molto bello. La stornellata tipica dei minatori all’inizio e  il contrappunto. Rodati dall’esperienza comune a Musicultura 2009. Divertente ed ironico.

Irene Grandi e Marco Cocci. La più grossa sorpresa della serata, perché questo attore di fiction che per hobby canta in un gruppo sfodera una notevole performance, per non essere un cantante di professione. Duetto molto ben assortito. Il pezzo non ci cresce, invece.

Irene Fornaciari ft Nomadi con Mousse T e Suzie. La cosa migliore della serata. Gran bel duetto, bello anche perché hanno avuto il coraggio di riscrivere parte del testo in inglese. Meriterebbe di essere inciso. Suzie la si conosce come voce dance, sta dimostrando di averne anche per uno stile diverso. Il dj Mousse T al piano: notevole. Il gradimento nostro per il pezzo cresce a dismisura. Prima del Festival non l’avremmo mai detto.

Marco Mengoni e i Solis String Quartet. Ecco quello che volevamo dire quando scrivevamo che il cambio degli arrangiamenti mette a nudo pregi e difetti. Il pezzo è di livello medio-basso, l’arrangiamento rock mascherava tutto. Così non c’è scampo. Il quartetto d’archi (già vincitore con Elisa nel 2001 e premio della Critica 2006 con Noa e Carlo Fava) è eccezionale, ma questo lo sapevemo già..

Pupo, Emanuele Filiberto e Luca Canonici con Divas e Marcello Lippi. Accolti a fischi dal pubblico dell’Ariston. Tutto estremamente squallido e costruito per prendere i televoti, che a confronto il Povia dell’anno scorso era niente: pistolotto fuori programma del ct della Nazionale (con Pupo che s’arrabbia pure perché gli dicono che non si può), foto di Ballerini appena morto, seguono immagini del gol di Grosso a Berlino 2006 e canzone con testo modificato in chiave calcistica. Le Divas sono vestite come la bandiera italiana. No comment.

Valerio Scanu ed Alessandra Amoroso. Il gradimento del pezzo è cresciuto un po’ – diciamo che alla sufficienza ci arriva – ma a forza di sentirlo, non per il duetto con la vincitrice di Amici, che come detto ieri, non aggiunge nulla ad un pezzo costruito sulle tonalità di Scanu.

Arisa (senza le Sorelle Marinetti) e la Lino Patruno Jazz Band. Lei stile Charlot, pezzo ancora più jazzato con Patruno al banjo come ai vecchi tempi. Il pezzo ci piace di più nella versione originale, ma la cosa è divertentissima lo stesso, ha un sapore molto da “club”, da “jam session” in allegria. Questa ragazza bisogna sentirla cantare ad occhi chiusi,  senza considerare come si combina. Ha una voce bellissima.

Enrico Ruggeri e i Decibel. Sul palco insieme come 30 anni fa. L’attacco del pezzo, con l’arrangiamento azzerato (solo tastiere) è quello di “Contessa”, poi parte una versione “minimalista”. A metà brano tutto torna normale. Solo i grandi artisti fanno queste cose.  Lui fuori e il principe dentro. CHE SCHIFO.

Noemi e i Kataclò. I Kataclò non cantano, dunque non servono a niente, in questo contesto. Il pezzo cresce di gradimento. Parecchio. Ma questo non è lo spirito dei duetti.

Fabrizio Moro, Jarabe De Palo e DJ Jad. Pau Dones fa quasi da soprammobile. Insomma, quando hai uno come lui, specializzato in duetti, devi sfruttarlo meglio. Fa quasi niente. Dj Jad ci mette un po’ di scratch. Insomma. Si poteva fare meglio.

Povia e Marco Masini. Voce, chitarra e piano. Punto. Semplice e lineare. Il pezzo ne guadagna, anche perché i due sanno fare il loro mestiere e lo fanno bene. Masini ci mette molto impegno. La piccola ballerina Bettina Bracardi ci regala un filo di tenerezza.

Votate i sondaggi. Cliccando su “Sondaggi Sanremo 2010” potrete dire la vostra su qual è la canzone preferita e su chi vincerà Sanremo 2010.

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6 risposte

  1. enrica ha detto:

    Sanremo lo seguo alla radio un pò , non in tv, non sopporto il contorno della manifestazione che non lo considera una vetrina della musica italiana, mi dispiace per rouge e moro ..dei giovani non salvo nessuno . Irene e Nomadi non mi sono piaciuti per niente.

  2. pointless_nostalgic ha detto:

    Concordo alla grande con la recensione dei duetti! Inutili i ballerini che non aggiungono nulla, delicatissima la versione di Povia, e sorprendente quella di Irene che anche me ha convinto moltissimo. Arisa senza le Sorelle Marinetti perde molto, peccato che mi pare che la versione ufficiale acquistabile su itunes non le preveda…

    Totalmente in disaccordo quando parli della morte di Sanremo solo perchè passa il pirncipe…suvvia…non esageriamo nessuno ci crede al principe, sono lì per prendere i fischi, per fare polemica… Sanremo in realtà è vivo e vegeto, guardando la classifica itunes, i click in youtube, e da quello che mi dicono i passaggi radio, credo non sia stato mai così in salute…

    …e poi non mi citare l’Europa, perchè Emanuele ti ricordo che tu tifavi per i LV Bonaparti!!! arghhhh rabbrividiamo….te pregoooooooo, che al confronto il principe pare un reuccio della canzone, dai ,dai….;)

    • emanuele75 ha detto:

      Scusa Pointless, ma t’immagini se stasera vince il Principe? Che futuro musicale può aver? Secondo te fa un favore a Sanremo? Secondo te gente con 30 anni di carriera come Ruggeri avrà gradito di essere eliminato dl principe? Di questo passo avremo sempre più baracconi e meno cantanti veri.Suvvia.

      All’Esc tifavo per Bonaparti SOLO perchè c’era un italiano.

      • pointless_nostalgic ha detto:

        Sì ma i Bonaparti sono passati in finale con tua grande gioia senza che avessi urlato alla morte dell’esc (che è vero, è già morto…) ;))

        Dai ti pungolo un po’ solo perché apprezzo molto il lavoro che fai :)

        Mi auguro anche io che il principe non vinca (anzi ti dirò di più, quelle del trio e di Scanu sono le uniche canzoni che non mi piacciono di questa finale, un record), ma se dovesse farlo non dichiarerei la morte del festival…il festival per i motivi che ho già detto (e a cui aggiungiamo gli ascolti stratosferici) ha già vinto… e io sono già contento così :)

  3. Ranma25783 ha detto:

    io dico: vincera uno del VERO talent (ke infatti nn fa ascolto xkè onesto) o Noemi o Mengoni

  1. 20 Febbraio 2010

    […] Dite la vostra Ranma25783 su Sanremo 2010, retropalco. I nostri “awards”. Stasera NON votate PupoSanremo 2010, retropalco. I nostri “awards”. Stasera NON votate Pupo « Dove c'è musica su Sondaggi Sanremo 2010pointless_nostalgic su Sanremo 2010, retropalco. I nostri “awards”. Stasera NON votate Pupoemanuele75 su Sanremo 2010, retropalco. Caso-Brando: all’Eurofestival non sarebbe mai successo. Ecco perchèRanma25783 su Sanremo 2010: Tony Maiello vince la sezione Nuova Generazione. Duetti dei big: Irene Fornaciari la m… […]