Eurovision 2014: le canzoni già finaliste viste da Euromusica

Eurovision 2014 Join UsPer concludere la nostra rassegna sulle entries dell‘Eurovision Song Contest 2014, dopo quelle della prima e della seconda semifinale, ecco le canzoni hanno già avuto diretto accesso alla finale di sabato 10 alle ore 21 in diretta su Rai 2. Ad introdurci nei vari brani saranno Linus e Nicola Savino, entrambi titolari di programmi Rai ma soprattutto voci di Radio Deejay. Su San Marino RTV il commento sarà invece di Lia Fiorio e Gigi Restivo. Se siete nelle zone di confine con la Svizzera o in Trentino Alto Adige, potete usufuire anche del commento in italiano della RSI (La 1) a cura di Alessandro Bertoglio e Sandy Altermatt.

Vi proponiamo i nostri giudizi, rigorosamente in ordine  alfabetico, visto che conosce per ora solo l’ordine di uscita della canzone danese padrona di casa (23) sorteggiato lo scorso marzo in occasione del meeting dei capi delegazione. Le canzoni dei “big 5”, ammesse alla finale perchè rappresentanti i cinque maggiori paesi dell’EBU, l’ente delle tv pubbliche europee che organizza l’evento (fra cui c’è l’Italia), sarà reso noto solo nella notte fra l’8 e il 9 maggio, a seconda semifinali finita, insieme a quello delle 20 finaliste qualificate (dieci per semifinale) Le canzoni finaliste possono essere ascoltate per intero a questo link

DANIMARCA – Basim – Clichè love song: Una entry così brutta per un paese ospitante non la si sentiva da tempo. Gioca tutto sul ritornello e sullo scioglilingua, che peraltro i danesi hanno scritto su enormi striscioni con cui hanno ricoperto i muri delle location eurovisive. Wannabe Bruno Mars.

Emma MarroneFRANCIA – Twin Twin – Moustachè: Tralasciando il gusto dell’orrido che sta dietro al video, il pezzo è un bell’elettropop potente, di quelli che fanno scattare in piedi e ballare. In radio funzionerà sicuramente e c’è da credere che quest’estate da diverse parti lo risentiremo. Ma all’ESC pezzi del genere fanno fatica e il rischio di flop è dietro l’angolo. Obiettivo: fare meglio del dodicesimo posto di Jessy Matador, che aveva un pezzo altrettanto easy, ma col traino dei mondiali di calcio.

GERMANIA – Elaìza – Is it right?: Il neo folk del trio esordiente che ha messo in fila diversi big nazionali in patria è una delle cose più belle della rassegna. Perchè la Germania ci crede. Sempre. Ritornello incalzante, da tormentone e melodia che sta fra lo schlager e il pop estremamente orecchiabile e radiofonica, già di ottimo successo in patria e già seconda su I Tunes Europa. Possono andare sul podio, ma anche finire dopo la quindicesima posizione, dipende anche da quando canteranno e da quanti pezzi fuori dagli schemi saranno arrivati in finale. E da quanti voti prenderanno da ucraini e polacchi (i paesi di origine della frontwoman). Di certo, meriterebbero la top 5, almeno.

ITALIA – Emma – La mia città: No, lo sapete. Sull’Italia non c’è niente da dire. Non si tifa contro la propria nazionale, in nessun caso. E allora forza Emma, incrociamo le dita.

REGNO UNITO – Molly-Children of the universe: La BBC ha deciso di ricominciare a giocare sul serio. Era anche ora. E ha sfoderato un bel colpo, prelevandolo dal proprio dipartimento dedicato al lancio di talenti emergenti (BBC Introducing). Un pezzo moderno, stile Florence+The Machine, ben scritto e ben eseguito dalla questa artista fresca di contratto con la Warner. Lotta per il podio, questo pare scontato. Per la vittoria, anche, ma dipenderà parecchio dalle giurie, perchè non tutte apprezzano questo tipo di sound poco eurovisivo.  In ogni caso, un risultato sotto la top 10 sembrerebbe veramente incredibile.

SPAGNA – Ruth Lorenzo- Dancing in the rain: La Spagna non è ancora pronta per riportare la rassegna  a Madrid.  Ma intanto, si riavvicina meritatamente alle zone altissime con questa powerballad metà in inglese e metà in spagnolo che sembra fatta apposta per le radio e per vendere (bene) dopo l’ESC. Si gioca le sue carte per un posto nei 10 e ne ha i mezzi. Il decimo posto di Pastora Soler, in fondo, non è poi un obiettivo così difficile da battere.

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