Eurovision 2014: i brani della seconda semifinale visti da Euromusica

Eurovision 2014 Join UsDopo quelle della prima semifinale che vi abbiamo presentato poco fa, eccovi le canzoni che ascolteremo giovedì alle ore 21 in diretta su Rai 4 nella seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest. Ad introdurci nei vari brani saranno Filippo Solibello e Marco Ardemagni, voci del programma del mattino di Radio 2 “Caterpillar AM”. Su San Marino RTV il commento sarà invece di Lia Fiorio e Gigi Restivo. Se siete nelle zone di confine potete godere anche del commento in italiano della RSI La 2 a cura di Alessandro Bertoglio e Sandy Altermatt. Vi proponiamo i nostri giudizi, rigorosamente in ordine di apparizione. Le canzoni possono essere ascoltate per intero a questo link

1- Malta: FIRELIGHT- Coming home: Un country riarrangiato in chiave pop che è appena più ascoltabile della versione che ha vinto la finale nazionale. Cantano per primi, è questo il vero dilemma per gli amici dell’isola. Sarà dura farsi largo, potrebbero anche farcela, ma in ogni caso la top 10 centrata da Bezzina l’anno scorso sembra lontana.

2-Israele: MEI FINEGOLD – Same heart: E’la vera mina vagante dell’edizione. Pop anni 90 di ottima fattura, ben cantato, da una che ha una voce interessantissima e tiene alla grande il palco. Se non fosse che ora come ora farsi un viaggetto dalle quelle parti non è il massimo della sicurezza diremmo che potrebbe anche giocare per un posto sul podio. Non sarà così, ma ha tutte le carte in regola per fare le scarpe a parecchi.

3-Norvegia: CARL ESPEN- Silent storm: Lo possiamo dire, che il pezzo è lagnoso e di una noia mortale senza essere riempiti di fischi dai sofisti della musica? Ai fan piace e addirittura, qualche bookmaker ne pronosticava un possibile successo all’ESC prima ancora che staccasse il biglietto per la Danimarca. No, dai, sul serio: la finale, accontentiamoci di quella. Volete davvero che vinca una roba così?

4- Georgia: THE SHIN & MARIKO – Three minutes to earth: Etereo, quasi mistico. Ma ascoltare per un minuto e mezzo una che fa gorgheggi e yodel è micidiale. Aridatece Waterfall (il che è tutto dire).

5- Polonia: DONATAN & CLEO – My slowianie: Amici polacchi, seriamente: siete stati fuori due anni perchè nessuno vi votava e rientrate con una roba così tamarra da far sembrare intellettuale Checco Zalone? Per non parlare del video ufficiale, che nemmeno sulle reti private alle tre di notte.  E comunque si, in finale ci andranno in carrozza: hanno fatto un giro promozionale niente male e sono in una semifinale dove votano paesi ad alto tasso di immigrati polacchi. Poi basta però, grazie.

6-Austria: CONCHITA WURST – Rise like a phoenix: Se vi sembra la colonna sonora di un qualunque film di James Bond è perchè Julian Maas, l’autore della musica è un compositore appunto di musica da film. Epica, come tutte le melodie del genere, gradevole, si presta molto ad una interpretazione teatrale come quella fornita dalla Conchita. Bene. Al netto di tutto questo ora rispondete alla domanda: se non la cantasse la donna barbuta, ve ne ricordereste?

tinkara

Tinkara Kovac

7-Lituania: VILIJA MATACIUNAITE – Attention: Spiazzante. Perchè si stacca dalle altre e colpisce per la sua struttura, ma allo stesso tempo non ha quella forza capace di spazzare via la concorrenza. Dovrà darci dentro di gomito.

8- Finlandia: SOFTENGINE – Something better: Il pezzo cresce con gli ascolti e soprattutto, non c’è un altro pop-rock con influenze british così in questa edizione ed evidentemente è un vantaggio. La semifinale non è scontata, ma loro sono bravi, sanno cantare, la produzione è intelligente e dietro c’è la Sony.

9- Irlanda: CAN LINN ft KASEY SMITH – Heartbeat: Hai una ensemble che suona il fiddle e il bodhran e la usi per fare poco più che un contrappunto in un finto folk annegato nel pop. Misteri. A parte questo, il pezzo funziona, si ascolta volentieri, entra facilmente in testa e l’ex componente delle Wonderland mostra di conoscere i fondamentali del mestiere. Niente che faccia strappare i capelli, ma un posto in finale lo merita tutto.

10- Bielorussia: TEO – Cheesecake: In dieci anni di Eurovision l’unica canzone bielorussa che ha lasciato un segno è “Work your magic” del 2007, che poi è anche l’unica entrata in top 10. Il buon Teo va alla sfida delle torte coi lettoni della prima semifinale e non è detto che la vinca. In ogni caso, non è destinato nemmeno lui a lasciare un’impronta negli annali eurovisivi bielorussi.

11 – FYR Macedonia: TIJANA – To the sky: Eurodance ben cantata, da una che il mestiere lo fa da tre lustri e parecchio bene. Già prima in patria, godrà come il collega montenegrino del voto dei serbi (lei è sposata con un serbo) in giro per l’Europa già precettati dalla tv di Belgrado quest’anno assente. Basterà per la finale?

Sebalter

Sebalter

12- Svizzera: SEBALTER- Hunter of stars: La ascolti e dopo due secondi (due) fischietti il ritornello. Tormentone di quelli ben costruiti, con una melodia allegra e trascinante e un bell’assolo di violino, è il pezzo eurovisivo perfetto.  Se l’avesse portato un paese scandinavo o la Russia, la Romania o anche la Germania staremmo parlando del probabile vincitore. Ma l’avvocato e violinista è di Giubiasco, Canton Ticino. E rappresenta la Svizzera. Così non possiamo nemmeno dire che la finale è scontata, come dovrebbe essere.

13Grecia: FREAKY FORTUNE ft RISKYKIDD- Rise up: Move ya body, clap ya hands. L’anno scorso la Grecia ha rischiato anche di vincere, quest’anno non corre il pericolo. Ma ha l’unico vero brano da dancefloor della rassegna che per tre minuti trasformerà l’arena in una grande discoteca. Gli ellenici non hanno mai mancato la finale e anche stavolta la prenotazione dovrebbe essere confermata senza problemi.

14- Slovenia: TINKARA KOVAC – Round and round: Una brava, simpatica, che canta bene, parla italiano, ha studiato in Italia e vive a due passi da Trieste. Un pop deliziosissimo, con un contrappunto di flauto traverso (quello vero, non lo zufolo di Emmelie De Forest) ed una melodia assolutamente orecchiabile. Meriterebbe la finale a mani basse e anche un posto nei dieci. Ma anche qui, stiamo parlando della Slovenia. E se la dovrà sudare, purtroppo.

15- Romania:  PAULA SELING & OVI – Miracle:  Per dirla con Samuele Bersani “è solo la copia di mille riassunti”. Un brano eurodance generico di metà degli anni ’90 e nemmeno così potente. In finale ci va. Perchè è la Romania. Fatelo cantare a una Georgia qualunque, poi vediamo come va a finire.

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