Sanremo 2015, prima serata: Chiara e Nek su tutti

Un Sanremo “da cantare”? Se l’obiettivo di Carlo Conti era questo, per adesso, con la prima serata, non ci siamo.  Qualche delusione grossa (Grignani e Britti), molte conferme, diversi pezzi sotto la media.  Il Festival di Sanremo, almeno dal punto di vista canoro, parte diesel. Pochi brani che restano in testa: quello di Chiara su tutti, ma la sorpresa è “Buona fortuna amore” di Nesli, che se solo l’interprete sciorinasse una performance migliore, potrebbe anche creare scompiglio.

Della prima serata resta comunque la sensazione che in pochi abbiano puntato su brani che funzionano con l’orchestra, scegliendo invece di guardare (forse giustamente) alle radio, che poi sono quelle che devono far girare i loro pezzi.  Quanto a lunghezza, Sanremo è quello di sempre, ma lo si sapeva, visto che gli sponsor l’avevano chiesto. Meno comprensibile un’anteprima inutile, con 20 minuti abbondanti di niente. Ma tant’è.

Promosse le due vallette inedite, Emma e Arisa, più in difficoltà la spagnola Rocìo Munoz Moralez. Meno bene gli autori, protagonisti di qualche svarione qua e là e anche di qualche battuta infelice.Dopo la prima sera, a rischio eliminazione Lara Fabian (che paga, come leggete sotto, un pezzo di medio cabotaggio), Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi, Gianluca Grignani, Alex Britti. Per ora, tutto molto prevedibile considerando il peso eccessivo del televoto. Anche in questo, si preannuncia un Festival davvero “rassicurante”, senza scossoni.Purtroppo. Sotto, le nostre pagelle.

Chiara

Chiara – Straordinario: Emozionata, forse troppo. Però alla fine l’interpretazione è buona e il pezzo funziona, costruito com’è per le armonie dell’orchestra sanremese, con la musica e l’arrangiamento che nobilitano un testo non proprio originale. Finalmente le danno un pezzo degno del palco festivaliero. All’Eurovision non sfigurerebbe per nulla, tutt’altro. VOTO 8

Gianluca Grignani – Sogni infranti:  Potrebbe essere benissimo la traccia 7 di un suo album di vent’anni fa. Lontanissima da un qualunque sound sanremese, è anche lontanissima dalle cose migliori di uno come lui, che di solito scrive belle cose. Interpretazione parecchio negativa.  Operazione riscatto, missione fallita. VOTO 4

Alex Britti – Un attimo importante: Un’altro che s’è fermato a 20 anni fa. E ha portato un pezzo che probabilmente  gli era rimasto nel cassetto. Piatta, non decolla, nè può farlo con la sua interpretazione, chè la voce non è mai stata il suo forte. Aridatece “La vasca”. VOTO 4

Malika Ayane – Adesso e qui (Nostalgico presente): L’interpretazione è di gran classe, almeno due spanne sopra gli altri. E’ il pezzo che delude. Bella melodia che la valorizza, ma se Sanremo (e anche l’Eurovision) vuol dire soprattutto “canzoni da cantare”, non è questo il caso. Quanto basta per approdare tranquillamente in finale, sia chiaro, ma è appena un compitino. VOTO 6.

Malika Ayane

Dear Jack – Il mondo esplode (tranne noi): Anche in questo caso la canzone sembra un lato B qualunque, se paragonato ai due singoli di enorme successo radiofonico. Poteva essere l’occasione per il decollo e invece è un volo senza rischi, per puntare a prendere i voti dei fan che li amano a prescindere. E in più l’interpretazione è la sagra delle stecche. Su disco il pezzo rende meglio (il video ufficiale era on line un minuto dopo l’esibizione…), ma a Sanremo si canta con l’orchestra. Anonimi VOTO 5.5

Lara Fabian – Voce: Anche questo è un pezzo di seconda mano, solo che lei è Lara Fabian e sa valorizzarlo e così la canzone sembra un capolavoro. Nel complesso, è brano che può funzionare, sopratutto su disco. Ma una che ha venduto 20 milioni di dischi, per andare a Sanremo, poteva pretendere decisamente di meglio. Vocalmente brava, ma non quanto si chiede ad una che proprio siu questo ha fatto la sua fortuna. Rischiatutto. VOTO 6.5

Nek – Fatti avanti amore: L’onesto cesellatore del pop fa il suo dovere, con una concessione in più al rock leggero. Non immediatissima, ma la sensazione è che a livello radiofonico, in versione da studio funzioni parecchio. Dove possa arrivare al Festival è più difficile dirlo. In finale, quello sì, senza troppo soffrire, anche. Energia. Dopo tre ore show, ci voleva VOTO 7.5

Lara Fabian

Grazia Di Michele e Mauro Coruzzi – Io sono una finestra: Leggero, un’aura jazz che non fa mai male. Chiaro, non è un brano per vincere e purtroppo Coruzzi vocalmente è scarso, ma il testo è bellissimo (“mi specchio alla finestra e sono, mio malgrado” è il verso più bello della rassegna) e l’arrangiamento proietta direttamente nei night club fumosi. Stilosa.Col rischio fortissimo che non arrivi a sabato, affossata dal televoto. Sarebbe un delitto, davvero. VOTO 7

Annalisa – Una finestra fra le stelle – Vocalmente precisa, ferma, ormai maturata e distaccatasi dall’etichetta amiciana. Purtroppo canta un brano di Kekko dei Modà che sembra appunto una canzone qualunque dei Modà. Anche qui, su disco andrà fortissimo. Sul palco dell’Ariston è da risentire. Comunque, in ogni caso, radiofonica. E potrebbe anche bastare VOTO 6.5

Nesli – Buona fortuna amore: Il pezzo funziona parecchio: carino, ben scritto, radiofonico. Lui funziona meno, paga lo scotto dell’ex rapper che sta cercando di costruirsi una carriera pop e vocalmente è quello che è, infila anche un paio di stecche. Però se riesce ad arrivare a sabato lontano dalla zona calda, potrebbe fare bene lo stesso. VOTO 7

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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