I Lukas Graham primi anche in Italia: ecco tutti i danesi di successo da noi

Ancora una volta, galeotta fu la televisione. Come abbiamo più volte dimostrato, in Italia le canzoni  che altrove fanno successo da sole, arrivano quasi sempre grazie a passaggi televisivi. E’ grazie alla tv che artisti completamente ignoti al panorama italiano – ma famosi nel resto del Continente – riescono a sfondare. E così è stato anche stavolta. La classifica FIMI ci regala questa settimana il primato dei Lukas Graham, pop band danese che ruota attorno all’omonimo leader.

Lukas Graham

Premiatissima da diverso tempo, noi ne parlammo in tempi non sospetti quattro anni fa, quando in Danimarca esplosero da perfetti sconosciuti: oggi hanno vinto 8 dischi di platino con due album (il terzo esce ad Aprile) e 23 (ventitre!) coi singoli. Tutto ed esclusivamente in patria, sino a quando non sono usciti con questa “7 years” che li ha lanciati in tutta Europa  e non solo, visto che sono stati platino anche in Australia, Nuova Zelanda.

Primi nella chart britannica – evento rarissimo per una produzione non anglo-americana – la settimana scorsa sono arrivati in Italia, ospiti di Fabio Fazio a “Che tempo che fa”, su Rai Tre e immediatamente dopo, la loro canzone è schizzata in testa alla classifica. Erano esattamente 18 anni che una canzone di un artista danese non centrava questo risultato da noi.

Prima di   “7 years” solo altri tre brani erano riusciti nell’impresa. Due degli stessi artisti vale a dire gli Aqua, la celebre bubblegum pop band di fine anni 90. In senso assoluto, l’ultimo brano danese ad aver centrato la vetta da noi è (sic!) “Doctor Jones” che fu per un mese in top 10 ad inizio 1998 e per due settimane primo. La striscia più lunga però è ovviamente di “Barbie girl” che arrivò in Italia circa quattro mesi e mezzo dopo la sua uscita in Europa ma fu   primo per 8 settimane dall’11 ottobre 1997 per poi fare su e giù ancora dalla vetta sino al 17 gennaio dell’anno dopo.

La prima artista danese a centrare la vetta da noi (anche se va detto con un pò d’orgoglio, la produzione era completamente italiana) è stata invece Whigfield. “Saturday night”, firmato Davide Riva e Larry Pignagnoli esce prima nell’estate 1993 in Spagna e l’anno dopo in tutta Europa, vendendo 1,2 milioni di copie delle quali oltre 650 mila nel Regno Unito dove è ancora oggi nella top 15 dei singoli al femminile più venduti. In Italia arriva tardi, a fine settembre, e va in testa il 5 novembre, restando a lungo in top 5 e in top 10. Whigfield piazza in top 5 anche  “Another day” (numero 3), “Think of you” (numero 4), tiene ancora un pò poi scompare dal mainstream, restando però sempre attiva (tuttora).

Altri brani danesi hanno avuto un discreto successo da noi, senza raggiungere la vetta. Il più celebre è senz’altro “Sunshine reggae” dei Laid Back, in assoluto primi danesi a mettere piede nella nostra top 10 (terzo posto), quando correva l’anno 1983: il pezzo fu un discreto tormentone estivo, ma soprattutto utilizzato da noi all’interno dei film Vacanze di Natale e Sapore di mare.

In tempi recenti (1999), il progetto danese Los Umbrellos arrivò fino al numero 4 con “No tengo dinero“, che come scrivemmo qui, campionava nientemeno che la colonna sonora di un film greco del 1960. Al Festivalbar 1996 l’Italia fece anche la conoscenza dei Micheal Learns to rock, band soft rock che aveva sbancato tutto il nord Europa: la meravigliosa “Someday” era di tre anni prima, ma fu incluso anche nel Best of del 1996 con cui girarono il Continente.

Infine, citazione d’obbligo per un pezzo che era danese doc nella versione originale ma che da noi arrivò nella versione degli olandesi Vengaboys: parliamo di “Sha La La”, dei The Walkers (1973). Ventisette anni dopo, sbancò in Europa con oltre 600 mila copie. Da noi non andò neanche così bene (numero 40) ma fu suonato tanto dalle radio, come quasi tutte le cose (in gran parte cover) del progetto eurodance olandese.

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