Lo Sportello di Euromusica – Il nuovo disco del Collettivo Ginsberg

Allo sportello di Euromusica arriva quest’oggi un ospite particolare. Il Collettivo Ginsberg infatti torna sulla scene dopo circa tre anni di silenzio. La visionaria band romagnola ha pubblicato proprio ieri il nuovo album “Tropico”, coproduzione tra IrmaRecords e L’Amor Mio Non Muore. “Tropico” nasce da una “visione”: vedere la gente ballare, ballare e cantare. Se il precedente “Asa Nisi Masa”  è stato un viaggio oscuro dentro l’animo umano, il nuovo lavoro discografico vuole essere una riscoperta del mondo, una interazione con lo stesso, una laude alla natura, un rito antico: il ballo e il canto intesi come crinalee spressivo del sentimento personale.

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“Tropico” diventa così un luogo privato, un’idea di luce oltre l’orizzonte. Musicalmente, la tavolozza sonora dipinta dal Collettivo Ginsberg è come sempre molto ricca e variegata. Un viaggio che accosta il mambo voodoo di Perez Prado al funk di Miles Davis, l’esotismo di Yma Sumac ad influenze mediterranee alla Mustafa Kandirali, il rhythm and blues di Screamin Jay Hawkins al samba di Milton Nascimento e, passando attraverso i ritmi dell’Africa Nera, si torna a casa dove la canzone italiana Anni ’60 (Dalla e Battisti su tutti) marca il territorio a batter di mani.

Dal punto di vista lirico, vi è sempre la componente cut-up (aspetto peculiare dei testi della band), ma in maniera menoinvasiva rispetto al lavoro precedente. Alcuni testi risalgono addirittura al 2009, altri sono invece di più recente stesura, anch’essi limati a puntino per coglierne i pathos melodici in comunione con le musiche stesse. Tre testi su dieci sono invece di altri autori: due poesie dialettali (“Metti che” / Mett – Raffaello Baldini e “La notte del mondo” / Int La Nota De Mond – Aldo Spallacci) ed il terzo (“Danza macabra”), in italiano, è la riduzione in musica di uno scritto inedito ben più lungo ad opera di Andrea Mandolesi (La Danza Macabra).

Quasi tutta la produzione dell’album si è svolta presso lo studio L’Amor Mio Non Muore registrando totalmente in analogico e utilizzando uno Studer 8 canali. La produzione artistica è affidata a Marco Bertoni (Confusional Quartet). La bellissima copertina è un olio su tela opera di Domenico Demattia, dal titolo “Safari”.

Qui sotto trovate un assaggio, “Primavera Mambo”. E’ un disco che sicuramente fa avvicinare il grande pubblico a generi molto commerciali, ma ascoltandolo, anche chi ha meno confidenza con questo sound scoprirà quanta bellezza può esserci in una musica lontana dai soliti canoni ma allo stesso tempo di estremo intrattenimento.

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