Eurovision Song Contest 2018: le pagelle ai brani della prima semifinale

Domani scatta l’Eurovision Song Contest 2018 con la prima delle due semifinali, che potrete seguire su Rai 4, alle ore 21, con commento di Carolina Di Domenico e Saverio Raimondo o se preferite su San Marino RTV (canale 520 Sky), sempre alle 21, con commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo. Nelle zone al confine con la Svizzera, potete seguire anche il commento di Clarissa Tami per Rsi La 2, ore 21 anche in questo caso. Come sempre, ecco le mie personali pagelle

01. Azerbaigian- Aisel- X my heart: Gli azeri sanno come si gioca e ogni anno fanno spesa in Svezia, fregandosene se la cantante che hanno selezionato ha una matrice jazz e col pop centra come i cavoli a merenda. Nelle performance pre-eurovisive non Aisel non ha per niente brillato, ma l’Azerbaigian non può rischiare di uscire in semifinale e così le sue coriste fanno il lavoro sporco,come già fu con Samra due anni fa. Non è tempo di tornare a Baku: dopo anni di vacche grasse, c’è la spending review anche li. GENERICA. VOTO 6.5

Netta (@EBU Andreas Putting)

02. Islanda- Ari Olafsson- Our choice: Canta per secondo un pezzo che esce dalle orecchie nello stesso istante in cui entra. Andate a prendere il caffè che la serata è lunga. CANDIDATO ALL’ULTIMO POSTO. VOTO 3

03. Albania- Eugent Bushpepa- Mall: Il revamp ha reso questo pezzo una sorta di versione albanese di ‘Una notte che vola via‘ del primo Zucchero (non ci credete? Ascoltate qui). Nonostante questo, lui mette in campo tutto il mestiere di artista consumato, convince ad ogni ascolto di più e le sonorità anni 80 funzionano. Non datelo per spacciato. UNDERDOG. VOTO 7

04. Belgium- Sennek- A matter of time:  Se vi sembra un pezzo degli Hooverphonic è perchè lei collabora da tempo con gli Hooverphonic e anche questo pezzo è scritto a quattro mani col leader della storica band belga.  Avete presente quelle artiste che lavorano dietro le quinte, hanno talento e non hanno mai avuto la loro occasione? Ecco, lei è una di quelle. In un mondo normale, questo pezzo correrebbe per il podio, ma al pubblico eurovisivo medio, che preferisce le produzioni sopra le righe, potrebbe persino annoiare. Non voglio nemmeno pensare ad una sua eliminazione. RAFFINATA. VOTO 9

05 Repubblica Ceca – Mikolas Josef – Lie to me: Sino alla prima prova, avremmo dato il Justin Bieber danubiano in corsa per un posto nei primi 5, perchè il pezzo funziona, lui anche e la coreografia pure. Poi s’è fatto male alla schiena, rischiando persino di doversi ritirare e ora i cechi hanno ripensato la coreografia. Funzionerà lo stesso? ROULETTE. VOTO 7.

06 Lituania- Ieva Zasimauskaitè- When We’re old: Come dare dignità ad un pezzo che sembra ripescato da quelli esclusi dalle nuove proposte di Sanremo 1996. Ieva è la ragazza della porta accanto, una di quelle che le mamme vorrebbero come moglie del proprio figlio. Prima delle prove l’avrei data per spacciata, poi però ripenso al fatto che questi pezzi piacciono ancora molto in una certa zona d’Europa. In più lei porta  sul palco una performance pulita, intima, senza fronzoli, il marito allenatore ed ex cantante la raggiunge a fine pezzo per l’effetto-love. E vocalmente è una spada. Continua a non essere my cup of tea, ma attenzione. NON DIRE GATTO. VOTO 7

07 Israele- Netta- Toy. Netta è l’ombelico del mondo e noi stiamo già ballando. E’in testa alle previsioni dei bookmakers dal primo giorno che è uscita e probabilmente ci resterà. Loop station, hook che colpisce al primo ascolto, presenza scenica imponente e i gattini giapponesi che muovono la coda. Se non fosse che la nuova tv di Tel Aviv gareggia in deroga perchè è appena nata e ancora sta sistemando le pratiche, diremmo quasi che non c’è partita. Allo stesso tempo, sul palco c’è così tanta roba che si rischia di restare travolti. Gabbani, are you hearing me?  AMICI ISRAELIANI, FATE GLI SCONGIURI  VOTO 9.5

Gli Zibbs (@EBU Andreas Putting)

08 Bielorussia- Alekseev – Forever.  Canta male un pezzo gradevole ma vecchissimo,  con una coreografia che al confronto Dima Bilan in canottiera nel 2006 era persino raffinato. PER CARITA’. VOTO 5

09 Estonia- Elina Netsayeva- La forza. “Oh yes, I really like this tipical italian song….She totally deserve to  win“. Capite quanti danni fa esportare all’estero soltanto Bocelli e Il Volo?  Se avete fegato, provate a seguire il testo: sembra un collage di frasi estrapolate a caso dai libretti d’opera. Il resto è tutto già sentito e visto. Anche il vestito gigante che si illumina (per la modica cifra di euro 66.000, pagati solo grazie agli sponsor…). Che poi, amici, se vi piace tanto sta roba ‘italiana’, potevate far vincere Il Volo no?  La risentiremo in finale. Purtroppo. IMBARAZZANTE. VOTO 2.

10. Bulgaria- Equinox -Bones. Detto onestamente: il pezzo funziona e loro sono bravi. Tutto molto eurovisivo, ben studiato, ben cantato,  anche se i due americani dei quintetto fanno il grosso del lavoro. Tasso interesse, tuttavia, pari allo zero: è tutto molto freddo, una sorta di puzzle forzato.La Bulgaria corre per vincere e potrebbe persino farcela, nonostante un pezzo poco più che generico e un progetto costruito a tavolino mettendo insieme cantanti presi qua e là. Meritarlo però è cosa diversa.  A EST NIENTE DI NUOVO. VOTO 7 (perchè comunque il lavoro è fatto bene).

11. Macedonia- Eye Cue- Lost and found. Un esercizio di stile che mette insieme tre pezzi diversi nella stessa canzone. No, non ce la faccio. Nonostante lei in prova sia stata bravissima e abbia sfoggiato un minidress fucsia che levati. Se si qualifica è per quello stesso strano motivo che fa piacere allo zoccolo duro il pezzo di Rybak e quello estone. BOCCIATA. VOTO 5.

12. Croazia- Franka -Crazy. Sexy e sensuale, Franka non si nasconde. Ma la sua bellezza non offusca il fatto che è una di quelle con più esperienza e mestiere e che canta benissimo un pezzo genuinamente pop. L’eliminazione mi sembrerebbe un controsenso, onestamente. In finale è più dura arrivare nelle zone alte, ma questo è un altro discorso. IN ASCESA. VOTO 8.

13.Austria- Cesar Sampson- Nobody but you. Stesso team autoriale dei bulgari, del quale lui stesso era parte. Powerballad eurovisiva classica, lui , forgiato come la belga da anni dietro le quinte,  la canta come su disco. Un piazzamento sotto il decimo posto è una bestemmia. TI PIACE VINCERE FACILE. VOTO 8.5

14.Grecia- Yianna Terzi- Oniro Mou. In prova è andata parecchio male in aggiunta ad un brano che non funziona pienamente, ne fa scendere le quotazioni. La Grecia ha già fatto il tonfo una volta, non può permettersi il secondo.  Ma in questa semifinale gli errori si pagheranno caro. SUL FILO, FORSE GIA’ OLTRE. VOTO 5.5

Eleni Foureira (@EBU Andreas Putting)

15. Finlandia- Saara Aalto- Monsters. Un pezzo scritto da svedesi, come lo sanno scrivere gli svedesi. Plastica a quintali. Ben confezionata, cantato benissimo, per carità, ma sempre plastica.  Tremendamente generico e per questo assolutamente funzionale allo scopo. Che è quello di passare il turno  senza rischiare nemmeno un po’ e poi rompere le scatole alle altre scandinave prima di atterrare a centro plotone.  LIKE IN PLASTIC, IS FANTASTIC. VOTO 7

16. Armenia- Sevak Khanagyan – Qami. Performer consolidato, sul palco si vede e si sente. Non sbaglia niente, cesella la sua esibizione con mestiere. L’atmosfera in prova però è stata assolutamente media, come del resto il suo pezzo, e questo ne fa forse la maggior delusione in termini di appeal. Tuttavia potrebbe farcela lo stesso e onestamente lo meriterebbe. SCOLASTICO. VOTO 6.

17. Svizzera- ZIBBZ- Stones. Non amo scommettere, ma se volessi farlo, lo farei sulla qualificazione dei fratelli elvetici. Inspiegabile come questa powerballad fresca e radiofonica sia data agli ultimi posti. In prova hanno sprizzato energia da tutti i pori, lei è forse fra le migliori interpreti in concorso ed ha una sensualità fresca, non volgare. Provate a pensare a loro fuori e la Macedonia o la Bielorussia dentro, per dire. HOP SUISSE! VOTO 8.5

18. Irlanda- Ryan O’Shaughnessy- Toghether. Ryan è il corrispettivo maschile di Ieva Zasimauskaitè. E il suo pezzo ha le stesse identiche caratteristiche. La differenza è che qui tutto funziona molto meno. THANK YOU IRELAND, SEE YOU NEXT YEAR. VOTO 5

19.Cipro- Eleni Foureira- Fuego. L’altro ‘banger’  dell’anno e quella giusta dose di puttanpop che porta il testosterone a livello alert. Se conferma le impressioni della prova e le regge l’intonazione in tutte le esibizioni ufficiali, si candida al miglior risultato cipriota di sempre, forse persino ad un podio impensabile alla vigilia. ESTINTORI CERCASI VOTO 9

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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Una risposta

  1. Obispien ha detto:

    Concordo su quasi tutto, tranne per i voti assegnati a Grecia (la versione studio del brano per me è stupenda, molto evocativa) ed Israele (canzone che sta avendo un successone, ma a mio avviso è molto sopravvalutata: a dirla tutta, la trovo quasi fastidiosa); inoltre, avrei dato un voto più basso a Cipro (che ritengo orecchiabile e nulla più) e più alto – 5.5/6 – all’Estonia (pur apprezzando poco il genere lirico).

    Trovo ottimo il brano di Sennek, ma mi piacciono parecchio anche le proposte di Austria (miglior voce maschile dell’edizione?), Croazia (molto seducente) e Svizzera (travolgente).