Con Klefi/Samed gli Hatari continuano la lotta pro Palestina
Non è bastato la scandalo sollevato dopo l’esibizione della bandiera palestinese durante il Grand Final dell’Eurovision. Gli Hatari non si fermano e di certo provocano ancora di più Israele con la pubblicazione di un nuovo singolo Klefi/Samed. La prima parola è islandese e significa Cella mentre la seconda è araba e significa Resistente, un’allusione alla condizione di uno Stato che non ha alcuna intenzione di mollare.
Per supportare meglio la loro lotta, gli Hatari hanno collaborato con Bashar Murad. Questo artista pop e queer palestinese di 25 anni aveva partecipato a Globalvision, un evento che insieme al Gazavision, richiedeva il boicottaggio dell’Eurovision. Una scelta non casuale quindi.
Molti forti le parole che risuonano in tutto il brano: Dopo tutta questa tortura, sono deciso, non mi inchinerò. […] Rimango, e non sparirò, sono degno, e non sarò cancellato.
Parole che ricordano molto quelle del pezzo eurovisivo, Hatrid mun sigra. L’odio prevarrà, la felicità finisce perché è un’illusione, un sogno irrealizzabile. […] L’odio prevarrà, l’Europa si sgretolerà, una rete di bugie sorge dalle ceneri, uniti come uno.
Testi quindi dal chiaro contenuto politico che si oppongono all’odio che serpeggia sempre di più in tutta Europa.