“Heat waves” dei Glass Animals, ovvero: come un videogame rende famosa una band

Diciamo la verità: prima di “Heat Waves”, i Glass Animals erano una band per amatori del circuito indie. Una band di esperienza, sia chiaro, non dei pivelli: dieci anni di palchi più o meno grandi, festival di grande livello (Glastonbury, Coachella, Lollapalooza e tanti altri), ma nessun riscontro discografico, o quasi.

Dave Bailey ed i suoi suonano in giro per mezzo mondo, eppure i primi due album hanno riscontri modestissimi: un disco d’argento nel Regno Unito, qualche riscontro maggiore per i singoli, che ottengono alcune certificazioni fuori dal Regno Unito: Stati Uniti, Canada, Australia. Chi segue il circuito indie li conosce bene, perchè le loro produzioni sono di buon livello, come per esempio “Gooey” del 2014. Indie rock di qualità: raffinato, poco radiofonico, perfetto però per tutto quel mondo alternativo.

Poi esce Fifa2020, il celebre videogame sul calcio, che spesso si avvale per la sua colonna sonora di canzoni più o meno note. Una di queste canzoni, è “Heat Waves”, primo singolo del nuovo album “Dreamland” e per i Glass Animals arriva il mainstream all’improvviso. La canzone passa nelle radio e scala le classifiche europee: 8 milioni di copie fra vendite e streaming, 12 dischi di platino e 5 d’oro e primi posti delle charts in mezzo mondo (come al solito, meno che in Italia, dove il brano si ferma in posizione 24)

Anche per l’album, dal quale nel frattempo viene estratto anche “I don’t wanna talk (I just wanna dance)”, è una manna: primo posto nella classifica rock americana, disco d’oro in Canada e top 10 in diversi paesi europei.

 

Potrebbero interessarti anche...