“Learn to say no” accompagna l’EP d’esordio del figlio d’arte Kayma

Kayma è lo pseudonimo dietro al quale si cela il polistrumentista israeliano di origine marocchina Ori Toledano. I più attenti avranno riconosciuto il cognome: suo padre è infatti Avi Toledano, rappresentante israeliano all’Eurovision 1982 con “Hora.  “Learn to say no” sta girando nelle radio italiane dopo essere uscito in tutta Europa ed accompagna il suo EP di esordio “Mild side notes”. 

Musica elettronica e produzione di qualità e già diversi concerti in giro per l’Europa. “Onsitelover” è un altro brano di spessore.  La sua abilità di comporre melodie orecchiabili,  spesso usate nei jingle per alcuni dei maggiori brand internazionali, in  poco tempo è riuscito a catturare l’attenzione di una delle maggiori etichette israeliane, la Anova Music ed oggi è uno dei nomi emergenti della scena elettronica internazionale. E dire che tutto è nato da uno stato di depressione che ha deciso di affrontare offrendo al pubblico cioè che sa fare meglio, ovvero la musica.

Il Singolo “Learn to say no”, parla appunto di questo: dire di no ai percorsi prestabiliti, alle convenzioni. Il brano è la battaglia contro dubbi, vergogna e paure interiori, è l’artista quando sveste la maschera presentandosi a nudo sul palco, come mai fatto prima, “Impara a dire di no”.

Kayma racconta di essersi ritrovato in una camera d’albergo londinese, in compagnia di una forte crisi d’identità. Fortuna ha voluto che questo hotel fosse fornito di giradischi e chitarre, perché l’idea arriva quando meno te lo aspetti. Ispirato da un disco in vinile della London Symphony Orchestra presente nella sua camera, Kayma ha messo a nudo i suoi pensieri sulla carriera e sulla vita in generale

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