Soyuz, il collettivo bielorusso che canta (anche) in portoghese
Fra i pochi nomi bielorussi sopravvissuti nel mainstream o ai confini di esso dopo il boicottaggio internazionale a causa di Lukashenko e delle sue politiche vessatorie c’è Soyuz. Si tratta di un collettivo di musicisti con base a Minsk, ferventi oppositori del regime, con a campo Alex Chumak composto dal poli strumentista Mikita Arlou e dal batterista Anton Nemahai. Ne parliamo perchè a giorni saliranno sul palco dell’Eurosonic Noorderslag di Groningen come unici rappresentanti del loro Paese.
Con tre lavori all’attivo, il loro stile dalle atmosfere jazz dimostra che si può fare ottima musica nelle lingue più disparate. Nell’ultimo lavoro “Force of the wind” per esempio, strizzano l’occhio alla musica brasiliana degli anni 70, con influenze chiare come Milton Nascimento, Lô Borges, Arthur Veroca e altri, cantando in portoghese (come questa Como è que vai você ft. Sessa) ma anche in russo. Ascoltate anche “I knew it”, che a dispetto del titolo è cantata in russo dal featuring Kate NV.