“Shades of blue”, il ritorno di Rossana Casale è jazz e in inglese

Per gli amanti del genere, è appena uscita una perla raffinatissima. Si chiama “Shades of blue” ed è il nuovo singolo di Rossana Casale, la cantante italo-americana che negli anni 80 e 90 è stata più volte sul palco di Sanremo. A tre anni dal progetto comune con Grazia Di Michele e Mariella Nava (di cui parlammo qui), torna al primo amore, ovvero la musica jazz con un brano in inglese scritto col pianista Paolo Bonafede, che anticipa l’album “Almost blue”,in uscita a Settembre. Dice l’artista di questo brano:
Questa composizione nasce prima dal testo ed è ispirato ad una mia esperienza quasi mistica vissuta in una giornata di inizio autunno. Ero seduta sulla spiaggia. Il cielo e il mare si specchiavano perfettamente uno dentro l’altro fino a rendere impossibile distinguere la linea dell’orizzonte. Erano una cosa sola e mostravano tutte le tinte di blu, di azzurro, di turchese, di indaco. Non so se mi sono ritrovata a pregare o solo a immergermi in quella meravigliosa solitudine ma il mio pensiero si ritrovava a viaggiare molto in alto, quasi a perdersi, la dove vanno a riposare i mille ricordi delle persone che abbiamo amato. Sono tornata a casa con la necessità di scrivere e l’ho fatto con trasporto e semplicità per non perdere l’intensità di quello che avevo vissuto. Una cadenza ritmica però mi girava in testa e così ho scritto il testo in metrica e in inglese. Poi ho chiamato il Maestro Bonafede e ho chiesto a lui di utilizzare la sua forte identità compositiva per creare la musica. L’unione delle mie parole e delle sue note hanno fatto nascere questo brano.
Ora è difficile star qui a ricordare la carriera di Rossana Casale, classe 1959, iniziata come come corista all’Eurovision 1976 per Albano e Romina e proseguita al fianco e in collaborazione con tanti big della musica italiana e poi naturalmente, come solista.
L’apice è senz’altro il terzo posto -sempre in coppia con Grazia Di Michele -nel 1993 con “Gli amori diversi”, ma di Festival ne ha fatti 5 fra il 1986 con Brividi e appunto quest’ultimo, sempre portando sul palco un certo stile interpretativo raffinato, anche quando è principalmente interprete.
Lontana dal mainstream da diverso tempo, ha una carriera discografica di tutto rispetto anche come interprete di cover: ha inciso per esempio un album tributo a Billie Halliday e un’altro a Giorgio Gaber. Ora la ritroviamo con una produzione di spessore che merita di essere segnalata proprio perchè fuori dai riflettori.