“Ribelle Tour”di Loredana Bertè ha chiuso a Terni con un emozionante concerto sold out

Settantaquattro anni, appena compiuti e non sentirli. Loredana Bertè non ha deluso il pubblico del PalaTerni, accorso in massa per la tappa finale del “Ribelle Tour”, che l’ha portata in giro per l’Italia cantando successi vecchi e nuovi. C’era molta attesa nella città umbra per l’evento, che non a caso ha attirato oltre 5000 persone: Terni non ospitava un concerto di questo livello da 20 anni, principalmente per mancanza di strutture alternative allo stadio, che ora ha anche i suoi bei problemi legati all’età.

Il PalaTerni, nato come palasport ma in realtà omologato come tale solo di recente e destinato principalmente ai grandi eventi, è stato inagurato nel 2023 con i Mondiali di scherma paralimpica ed alla prova dei fatti si è dimostrato una struttura idelale per una situazione del genere. Ma più che altro la città aveva voglia di grande musica ed è per questo che fra il pubblico c’era gente di tutte le età, non tutti fan della Bertè. Fra due mesi, per esempio, arriverà Massimo Ranieri e sarà forse una storia diversa.

La cantante calabrese non ha deluso: concerto breve, 90 minuti scarsi compresi i bis ma con tutti i grandi successi:da “Il mare d’inverno”, in apertura di spettacolo, sino a “Non sono una signora”, “Cosa vuoi da me” (Sanremo 2019) “Dedicato”, “Un po’ di tutto”, scritta per lei da Pino Daniele, fino a “In alto mare”che ha preceduto nei bis conclusivi “Pazza”, la canzone di Sanremo 2024 con la quale si è congedata dal pubblico.

Alcuni momenti toccanti. Il primo quello dedicato alla memoria della sorella Mia Martini, scomparsa il 19 Maggio del 1995: “Zona Venerdì” dà il titolo all’intero album tutto dedicato a Mimì e quando sul palco l’ha ricordata è scattato un applauso. Il secondo: l’affetto del pubblico, da lei ricambiato, a testimonianza di un’artista che ha saputo travalicare le generazioni. Il rapporto col pubblico, durante il concerto, è strano: Loredana Bertè interagisce annunciando molte delle canzoni, ma più che un dialogo col pubblico è uno scambio di emozioni.

Al centro del palco c’è una grande panchina sulla quale ad un certo punto dello show si siede per fare spazio ad Aida Cooper, la sua storica corista recentemente incrociata anche a The Voice Senior: singolare se vogliamo anche il fatto che questo spazio tutto per lei non sia all’inizio dello spettacolo ma in mezzo, quasi a volerle concedere la scena nel momento di massima attenzione, quando ancora non ha cantato il clou (leggi: i pezzi storici) e il pubblico freme.

Note stonate: le recenti hit. Non perchè non siano belle, tutt’altro. Ma perchè si tratta di tre duetti con altrettanti artisti (rispettivamente “Non ti dico no” con i Boomdabash; “Che sogno incredibile” con Emma e la recente “Bestiale” con gli Eiffel 65) che ovviamente non sono presenti sul palco: quando tocca a loro la sensazione è straniante, perchè parte il disco. Ecco, qui magari si poteva cogliere l’occasione per ricantarli dal vivo magari con la sua corista. Ma forse in questo caso ha prevalso la logica dell’airplay.

“Da domani sarete tutti delle foto appese al muro, ma vi ricorderò sempre, un pò ci riposiamo ma torniamo presto”. La Bertè saluta (in realtà all’inizio del concerto), la gente esce soddisfatta: nonostante fossero tutti seduti, non sono mancati i cori a squarciagola e le braccia alzate al cielo. Segno che la Ribelle è ancora lei, e ha fatto di nuovo centro.

Non possiamo caricare sul tubo il video con alcuni stralci del concerto le cui riprese sono state autorizzate dall’entourage dell’artista: potete però vederle cliccando qui, sul sito della testata Terni Tomorrow del Gruppo PagineSì, con la quale chi  scrive era accreditato al concerto.

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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