Alla scoperta di Nani Vazana, la vincitrice del Liet International che canta in ladino

Si è svolta nei giorni scorsi la ventiduesima edizione del Liet International, il concorso internazionale di canzoni nelle lingue minoritarie e regionali d’Europa. Ad ospitarlo il Centru Culturale Alb’oru di bastia, in Corsica. La vittoria è andata ad un’artista molto particolare, Nani Noam Vazana, che canta in ladino. La particolarità di questa artista è che non è italiana – dove il ladino si parla nelle valli del veneto e dell’Alto Adige – bensì israeliana, di origine sefardita dunque discendente dagli spagnoli e dai marocchini. I suoi genitori sono infatti nati a Fez, in Marocco.

“Una segunda piel” è il brano con cui ha vinto questa artista, residente oggi nei Paesi Bassi, che scrive e compone  canzoni inedite in ladino. Solo 150 famiglie in tutto il mondo lo parlano ancora e nello specifico qui è nella variante appunto sefardita. In più oltre a scrivere e comporre Vazana suona anche il trombone, mescolando quindi il pop alla musica folk. Una passione, quella per le composizioni in ladino, che le deriva dalla nonna, che appunto parlava questa antica lingua del popolo sefardita.

Il suo nuovo album “Ke Haber” (What’s New)” cattura lo spirito dell’antico linguaggio matriarcale e lo spinge nel futuro con testi impegnati socialmente che celebrano la migrazione e l’empowerment femminile. La sua musica è presente nella Biblioteca del congresso Usa e si è esibita nei più prestigiosi festival in giro per il Mondo, fra Europa, Usa e India ed è stata promossa anche su BBC Radio 3.

Diverse cose belle da ascoltare come per esempio “No kero madre”, brano sul matchmaking, ovvero sulla ricerca del giusto amore; “Morenika”, canto tradizionale sefardita; “Fada de mi korazon”. Tutti brani sicuramente lontani dal classico mainstream, ma di qualità, sospesi fra il cantautorato, il jazz- altro filone cantanto dall’artista sefardita – e le sonorità popolari e folk.

 

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