Sanremo 2013/Retropalco: è sempre il festival dei ritornelli

Un successo dopo l’altro. Il Festival di Sanremo viaggia a vele spiegate. E sebbene rispetto alle prime due sere il riscontro con la terza del 2012 è in perdita (ma ieri era San Valentino e questo sicuramente ha influito) i numeri sono comunque altissimi: una media di 10 milioni 709 mila spettatori e del 42, 48 di share, con  la prima parte vista da 11 milioni 497 mila spettatori con il 42, 98% di share e la seconda vista da 6 milioni 354 mila e uno share ancora maggiore, del 46, 91%.

Per quanto riguarda la gara, se il televoto ha consegnato una classifica prevedibile, bocciando forse oltre misura Elio e le Storie Tese e Max Gazzè e confermando le difficoltà di Malika Ayane col voto popolare, la rassegna passerà comunque in archivio come il Festival dei tormentoni e dei ritornelli: quello de “La felicità” di Simona Molinari e Peter Cincotti, ma anche di “Sotto casa” di Max Gazzè o anche, fra i giovani di “Mi servirebbe sapere” di Antonio Maggio, senza dimenticare una canzone esclusa dai big nella prima sera, ovvero “Dispari” di Marta sui Tubi.  Ma anche il festival delle melodie da fischiettare, come “La prima volta che sono morto” di Simone Cristicchi, “Scintille” di Annalisa, “Il futuro che sarà” di Chiara o sempre pescando fra le eliminate, “Dr.Jekyll e Mr Hide” del duo Molinari-Cincotti  o “Dannati forever” degli Elii.

Insomma, si può infarcire come si vuole il Festival di brani fuori dal coro, ma alla fine è sempre la canzone di facile presa quella che resta più impressa. E in fondo, se vogliamo, non c’è niente di strano: da sempre Sanremo è il tempio della canzone popolare. E’un Festival, quello del 2013, che vede sconfitti soprattutto due giovani arrivati in pompa magna, fra le promozioni insistenti di radio, tv musicali e rete e che invece sono usciti al primo giro, ovvero Il Cile e Andrea Nardinocchi. A dimostrazione che non sempre le pressioni vanno a segno e si sceglie ancora la qualità.

E se per il bolognese è stata una disfatta, Il Cile se ne torna a casa se non altro con il premio Assomusica, che viene ogni anno assegnato ad un giovane di Sanremo e che nelle ultime due edizioni ha visto trionfare Raphael Gualazzi e Marco Guazzone. A votare e decretare il vincitore sono stati gli associati di Assomusica, cioè i principali organizzatori e produttori di concerti e spettacoli musicali del nostro paese. Il “Premio Assomusica 2013”, il microfono simbolico che, però, potrebbe anticipare quelli di decine di palcoscenici di tutta Italia, sarà consegnato al vincitore oggi alle ore 17.30 nella Sala Stampa del Teatro Ariston.

Oggi la finale dei giovani (a tarda ora, come d’abitudine) vede un probabile sprint fra Renzo Rubino e Ilaria Prorceddu, con Antonio Maggio di rincorsa  e i Blastema forse leggermente più indietro. Televoto per metà e per l’altra metà c’è finalmente la giuria tecnica (Neri Marcorè ha preso il posto di Verdone malato): ogni giurato ha 10 preferenze, ma deve dividerle almeno fra due artisti: tutto può succedere.

Potrebbero interessarti anche...