Eurovision Song Contest 2021, le pagelle ai brani in concorso/ prima parte
PAGELLE A CURA DI BEPPE DAMMACCO
Siamo finalmente giunti nella settimana dell’Eurovision Song Contest, il concorso musicale in cui artisti di tutta Europa (e non solo) si sfidano con le loro canzoni. A rappresentare l’Italia, come ben sappiamo, ci sono i Måneskin con la canzone “Zitti e buoni”. Di seguito le pagelle dei brani in concorso, come sempre ci sono pezzi molto interessanti e altri più particolari.
Prima parte delle nostre pagelle. Eccole nel dettaglio.
Albania – Anxhela Peristeri – “Karma”: Brano in lingua albanese, molto orecchiabile, che all’ascolto trasmette tutta l’energia data da un ritmo incalzante. Anxhela Peristeri è un animale da palcoscenico. Voto: 8
Australia – Montaigne – “Technicolour”: Una canzone che tutto sommato è orecchiabile, ma difficilmente rimane impressa in mente. Praticamente parliamo di una canzone pop, che probabilmente potremmo sentire in radio, ma non ha nulla che la renda iconica. Nonostante tutto è molto orecchiabile e canticchiabile, e Montaigne ha una voce molto bella. Voto: 7
LEGGI LA SECONDA PARTE DELLE PAGELLE
Austria – Vincent Bueno – “Amen”: Anche per l’Austria il brano è in inglese. Una ballad che convince, complice anche la voce di Vincent Bueno che non sbaglia una nota e, soprattutto, riesce a trascinare con la musica l’ascoltatore. Non la migliore in concorso, ma di sicuro è interessante. Voto: 7
Azerbaigian – Efendi – “Mata Hari”: Un brano che punta totalmente sul ritmo, vuole far ballare senza avere un testo particolarmente profondo. Efendi non è certo l’artista più intonata sul palco dell’Eurovision, e il suo brano a lungo andare risulta monotono. Voto: 3
Belgio – Hooverphonic – “The Wrong Place”: Conosciamo molto bene gli Hooverphonic, fanno musica da tanti anni e ancora una volta non si smentiscono. Il loro brano è uno dei più belli in concorso, un pop travolgente e trascinante che si lascia ascoltare tante volte senza mai risultare noioso o ripetitivo. Una gran bella canzone, eseguita da una band che finalmente ha riabbracciato la loro storica voce, Geike Arnaert, e il livello qualitativo è altissimo. Voto: 10 e lode
Bulgaria – Victoria – “Growing Up Is Getting Old”: Un brano molto lento, con una forte presenza dell’orchestra. Sembra una canzone d’altri tempi senza però risultare vecchia. Di una dolcezza incredibile, trasmette un senso di malinconia che sale proprio seguendo il crescendo della melodia. Voto: 6
Cipro – Elena Tsagkrinou – “El Diablo”: Lady Gaga, sei tu? La melodia nel ritornello ricorda vagamente (ma neanche troppo) “Bad Romance” dell’artista americana di origini italiane, sfido chiunque a trovare differenze. Il resto è la solita minestra che Cipro manda in gara da troppo tempo dopo Eleni Foureira. Brano allegro, ballabile, che resta in mente, ma è palesemente la versione cipriota di Lady Gaga. Voto: NON VALUTABILE
Croazia – Albina – “Tick-Tock”: Un altro brano che punta tutto sul ritmo, senza badare al resto (compresa l’intonazione). Albina sbaglia molte note, soprattutto negli acuti. Il resto è l’ennesima canzone pop-dance che non trasmette alcuna emozione in particolare. Voto: 3
Danimarca – Fyr & Flamme -“Øve os på hinanden”: Il duo danese punta all’allegria con un brano che porta indietro nel tempo, negli anni ’80. Non puntano certo a qualificarsi, ma il brano non è affatto male e, anzi, resta impresso in mente molto bene. Voto: 6,5
Estonia – Uku Suviste – “The Lucky One”: Un brano pop che può piacere ma anche non piacere. Molto radiofonico, cantato da una voce molto pulita e bella da ascoltare, anche se nel live purtroppo qualche problema di intonazione, soprattutto negli acuti, c’è stato. Tutto sommato non è male, ma a lungo andare diventa noiosa. Voto: 5,5
Finlandia – Blind Channel – “Dark Side”: Un rock in pieno stile Linkin’ Park che si fonde con un gothic metal in pieno stile Lacuna Coil. Per gli amanti del genere è una goduria per le orecchie. Verrebbe voglia di alzarsi in piedi e urlare cantando questo brano. Voto: 9
Francia – Barbara Pravi – “Voilà”: Una parola può riassumere perfettamente questo brano: classe. Un brano di una classe unica, che si lascia ascoltare tranquillamente, che fa bene alle orecchie, una pulizia e un’ordine che danno una sensazione di bellezza. Voto: 9
Georgia – Tornike Kipiani – “You”: Lento, travolgente, ma non convincente. Sarà che Tornike Kipiani non è certo il più intonato sul palco della Ahoy Arena, sarà che per certi versi il brano appare scontato, ma non riesce a colpire e a far emozionare l’ascoltatore. Peccato. Voto: 4
Germania – Jendrik – “I Don’t Feel Hate”: Sembra la canzone di un musical uscito da qualche locale di seconda categoria nei sobborghi di Broadway. Non trasmette alcuna emozione, anche se sembra particolarmente allegro e scanzonato. Nel complesso è l’ennesimo brano che cadrà nel dimenticatoio dopo questo Eurovision. Voto: 3
Grecia – Stefania – “Last Dance”: Prepariamoci a sentirla nei dancefloor, suonata da qualche DJ che segue l’Eurovision. Vuole far ballare e ci riesce, ha un ritmo travolgente e il potere straordinario di far scollare le persone dalle sedie. Molto interessante e orecchiabile. Voto: 7
Irlanda – Lesley Roy – “Maps”: Uno dei brani più sottovalutati di questo Eurovision. Probabilmente non si qualificherà, ma è tra quelli che più restano impressi in mente. Una melodia non troppo complicata, un arrangiamento molto orchestrale e la voce di Lesley Roy che non sbaglia una nota. Voto: 10
Islanda – Daði & Gagnamagnið – “10 Years”: Nulla da dire, se non che questo è il tipico brano di Daði Freyr. Un pezzo dance, ma con un bel testo. Bella la melodia, anche se nel complesso è più debole di “Think About Things”. Molto importante l’uso di sintetizzatori e percussioni. Voto: 8
Israele – Eden Alene – “Set Me Free”: Una bella proposta, ancora una volta, da parte dell’artista israeliana che per certi versi ricorda Ariana Grande per lo stile e per il tono di voce. Ha grinta da vendere, e in questo brano la mette tutta in gioco. Belli gli acuti finali, che metterebbero a dura prova qualsiasi ugola. Voto: 8
Italia – Måneskin – “Zitti e buoni”: Il glam rock made in Italy, almeno in parte (visto che Victoria De Angelis, bassista della band romana, è di origini danesi). Ci volevano loro per scatenare l’inferno sul palco dell’Eurovision: sono i primi artisti italiani a usare i fuochi d’artificio. La canzone la conosciamo bene, è la stessa con cui hanno vinto Sanremo. Voto: 10
(continua….)
Basandomi principalmente sulle versioni studio, condivido buona parte dei vostri giudizi.
Penso che Belgio,Francia,Islanda,Israele ed Italia abbiano canzoni molto forti, ma anche Austria, Slovenia e Grecia si difendono bene. Irlanda e Finlandia secondo me hanno pezzi discreti, mentre l’Albania non mi convince (più debole rispetto alla media albanese, direi da 6); avrei dato voti più alti a Bulgaria (7, in primis per il fattore emozione), Croazia (6.5, molto orecchiabile ma anche più trasversale rispetto ai brani 100% danzerecci) ed Azerbaijan (5.5/6, salvata dalla parte etnica e dalla voce sensuale della cantante). Il pezzo tedesco inizialmente mi irritava :-D , ma poi ho iniziato a trovarlo decente: almeno come intermezzo allegro della serata ci può stare.