X Factor 15, seconda serata di audizioni: spiccano Garbino, Beckenbauer e Miriam Dartey

Seconda puntata di audizioni di X Factor senza grandissimi sussulti. Al timone da quest’anno Ludovico Tersigni, giudici confermati, che però saranno liberi e senza categorie: Emma, Manuel Agnelli, Hell Raton e Mika. Ci sarà una terza puntata di audizioni, il 30 settembre. A seguire i Bootcamp 7 e 14 ottobre, Home Visit il 21 ottobre, con il consueto meccanismo delle sedie;  Live dal 28 ottobre.

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Promossi

Avanti Mira, un nickname che la giovane artista si è data “perché riesce a non aver paura degli sguardi e del giudizio degli altri solo quando canta su un palco”. Il suo brano inedito “Lei tra noi” parla della parità di genere. Quattro sì. Ottimo. Molto bravi anche i Noite con l’inedito “Diventano bosco”. Ma le cose migliori sono tanti. Per esempio, è notevole la versione sincopata con chitarra ed un particolare violino da loro costruito di “T’appartengo” di Ambra (avanti) dei Garbino e anche l’elettropop di grande spessore dei Beckenbauer ma anche la versione voce e piano di “Follow you” degli Imagine Dragons di Fellow.

Miriam Dartey canta “Dancin’ in the dark” di Bruce Springsteen: voce profonda, sicuramente acerba nella tecnica,  però interessante. Geniale l’idea di rap ironico di L8: “Freak” è una delle cose più belle sentite in questa puntata. Avanti anche Barkee con “Shinigami”. Interessante ed emozionante anche Michela Amadori su “Something got hold on me” di Christina Aguilera dal film Burlesque.

Straordinari The Tangram, che portano sul palco il triangolo e il sassofono con “Even after all” di Finley Quaye ed interessante la rapper Etta, credibile e moderna con “Bem Bem”. Bene anche Febe con “No time to die” di Billie Eilish: non amo molto quando si sceglie questa artista per le cover ma qui siamo di fronte ad una sedicenne quindi è un’artista diciamo, generazionale per chi la interpreta.

Bocciati

Da ergastolo la versione reggae di “Una carezza e in un pugno” di Malo che prima aveva proposto “Muchacha”. Vaydal, russa ex cantante lirica, urla come un ossesso su “Cry baby” di Janis Joplin: inascoltabile. Francamente difficile da comprendere il passaggio del turno, con 3 si di Matteo Milazzo sulla neomelodica-pop “Bambola”. Bocciato, per fortuna Marey, rapper con le orecchie da coniglio. Tremendo anche il rock alternativo dei Mutonia: “Nervous”, come cantano.

Passano, ma con la richiesta di essere più estremi. Troppo autotune per la pur gradevole “Fino alla luna” di Eko. Sembra di sentire Tha Supreme, ma con un downgrade. Di difficile compresione anche la performance di 2222, valido performer ma grossi dubbi sulla qualità canora. Passa. Io boh, davvero.

Fuori Giusi (“Nata per scroccare”) e Zeno Lee in versione “Ralph Supermaxieroe”.

 

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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