Eurovision 2024: il (non) Turquoise Carpet e le aspettative disattese da SVT

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Report live da Malmö – Si è ufficialmente aperto il sipario sull’Eurovision Song Contest 2024 con un a dir poco deludente Turquoise Carpet, la tradizionale sfilata in cui gli artisti sfilano davanti ai fotografi, ai giornalisti e agli appassionati, rilasciando interviste ai vari cronisti. La cerimonia è andata in onda in streaming alle 15:30 sul canale YouTube del concorso con il singolare titolo “Backstage at the Turquoise Carpet”, che poteva trarre in inganno gli spettatori.

Già dal titolo, che menziona un backstage, si può intuire che qualcosa non va, infatti il disastro è servito: le immagini che arrivano in diretta mostrano solo le interviste degli artisti, condotte da due drag queen, prima della loro sfilata. Su twitter circolano foto del tappeto turchese bagnato dalla pioggia e gli artisti in una stanza nell’attesa di uscire. Del Turquoise Carpet vero e proprio nemmeno l’ombra.

Eccoci dunque in diretta, con la straordinaria produzione della SVT che è una garanzia: una telecamera fissa, sicuramente non prevista, che inquadra lateralmente il tappeto su cui gli artisti sfilano. Un tappeto piccolo, su cui sfila un artista alla volta, senza musica. Ad accogliere gli artisti solo un monitor, che indica chi sta per sfilare. Niente musica in sottofondo, solo una genericissima dance-techno che va in onda soltanto su YouTube e che gli artisti non ascoltano tra un’intervista e l’altra.

Dov’è la conduzione sul tappeto azzurro? Dove sono i brani in gara mandati a tutto volume per la folla festante? Che fine ha fatto quella festa di musica, colori, abiti particolari e anche qualche piccolo eccesso (che non guasta mai) per aprire quello che è, lo ricordiamo, l’evento non sportivo più seguito al mondo? Ma soprattutto, dov’è la produzione televisiva che una televisione del calibro della SVT dovrebbe garantire a un evento del genere?

Passi la location, che sembrava comunque scelta all’ultimo momento e con un budget estremamente limitato, passi il tappeto azzurro piccolissimo, che il red carpet del Battiti Live lo scorso anno molto probabilmente era più lungo, ma il pubblico e i fan sul web non perdonano: questa potrebbe passare alla storia come la peggiore cerimonia di apertura da quando l’Eurovision ne ha una.

Senza voler passare per campanilisti, senza voler difendere o tirare in mezzo a tutti i costi Mamma Rai, ma ricorderete l’Eurovision 2022 a Torino: a parte la scenografia del sole (che, per la cronaca, funzionava perfettamente ma non fu usata per questioni di tempi tecnici troppo lunghi), il resto fu tutto perfetto a partire proprio dal Turquoise Carpet.

Una giornata uggiosa in quel di Torino, un acquazzone che di fatto rischiò di far cambiare il programma, ma la produzione della Rai riuscì a far funzionare tutto alla grande: la conduzione impeccabile di Gabriele Corsi, Mario Acampa, Carolina Di Domenico e Laura Carusino, la splendida location della Reggia di Venaria Reale che offrì una passerella per metà al chiuso e per metà all’aperto, ideale sia in caso di pioggia che in condizioni normali e ottima per degli scatti suggestivi.

Martin Österdahl, supervisore esecutivo dell’Eurovision Song Contest, in una recente intervista aveva definito SVT un porto sicuro per il concorso, una garanzia per la produzione televisiva e per gli standard qualitativi molto alti, ma se queste sono le premesse, tutt’altro che rosee, siamo davvero preoccupati per il prosieguo dell’edizione 2024 dell’ESC.

Se è riuscita AVROTROS a organizzare un Turquoise Carpet in piena pandemia, se ci è riuscita la Rai (con risultati peraltro eccellenti) anche in condizioni meteo avverse e con il covid ancora presente, se anche la BBC è riuscita a non fare errori nella cerimonia di apertura, per quale motivo SVT, che dovrebbe essere sinonimo di eccellenza soprattutto quando si parla di Eurovision, ha organizzato (se così si può dire) un Turquoise Carpet così deludente?

Non abbiamo risposte in merito: che sia per la sicurezza, quindi per evitare di esporre troppo gli artisti, o per le condizioni meteo avverse che avrebbero stravolto il format, di sicuro non è stato uno spettacolo decoroso. Il titolo della live, tra l’altro, “Backstage at the Turquoise Carpet” fa pensare a una decisione a monte e non dettata dalle circostanze.

Il cartello VT TO COME, leitmotiv delle prove dell’Eurovision 2023 a Liverpool made in BBC insieme a UA:PBC, era nulla in confronto a quanto visto in questa giornata zero del concorso: se nelle prove è ammesso fare qualche errore, qui siamo davanti alla prima (seconda, se consideriamo il Semi-Final Draw) diretta ufficiale realizzata in un evidente mare di disorganizzazione.

Quella da poco terminata è stata senza dubbio la peggior cerimonia di apertura mai vista a un Eurovision Song Contest, ed è un vero peccato perché le precedenti due edizioni targate SVT, nel 2013 e poi nel 2016, sono andate molto bene.

Dispiace dirlo, ma se queste sono le premesse si teme un’edizione low budget o comunque sottotono rispetto alle precedenti, in particolare rispetto al 2022, l’ultima ad avere originalità nell’identità grafica, nei colori, nello slogan “The sound of beauty” e con una produzione televisiva degna di essere definita tale (almeno su questo la Rai non ha sbagliato un colpo).

Possiamo solo sperare che una SVT a corto di idee (e forse di budget) riesca a risollevare le sorti di questo Eurovision, ricordandosi che ha in mano un’autentica gallina dalle uova d’oro e che, se sbaglia la produzione dell’evento non sportivo più seguito al mondo, rischia di giocarsi totalmente la reputazione a livello globale.

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