7 Ottobre 2024- Un anno di guerra in Medioriente: cantanti e canzoni per la pace

Oggi 7 Ottobre è un giorno triste. Un anno fa, il massacro da parte di Hamas ha dato il via ad una guerra che si combatte ancora, nella quale il legittimo diritto a difendersi dall’attacco terroristico da parte di Israele, si è trasformato in uno sparare nel mucchio. Da una parte e dall’altra, non sembra esserci la volontà di fermare le armi. Le istituzioni incitano all’odio fra popoli e i governi dei Paesi coinvolti sono sordi agli appelli al cessate il fuoco che arrivano anche dalle organizzazioni internazionali. C’è invece chi però, attrraverso la musica, cerca di lanciare un messaggio diverso, quello della convivenza pacifica fra due popoli, in due stati diversi.

A loro noi vogliamo dare spazio, al loro impegno osteggiato dalle frange estreme e dalle istituzioni degli Stati coinvolti. Non troveranno invece mai spazio qui quegli artisti, israeliani e palestinesi (parecchi, da entrambe le parti) che invece incitano alla distruzione dell’altro popolo.

Yael Deckelbaum

Yael Deckelbaum, 44 anni, nata a Gerusalemme, è una cantautrice e attivista israeliano-canadese. Si è esibita sullo stesso palco con artisti come Suzanne Vega e Chris Cornell. Nel 2016, la sua canzone “Prayer Of The Mothers”, scritta per sostenere Women Wage Peace – il movimento pacifista fondato da donne israeliane, tra cui l’attivista Vivian Silver, uccisa da Hamas il 7 ottobre nel suo kibbutz Be’eri – è diventata un inno internazionale per la pace in tutto il mondo. Lei racconta: “Mi sono svegliata la mattina del 7 ottobre con la notizia della strage. Dovevamo suonare, la sera. Lo staff aveva sistemato all’ingresso un grande cartellone con il mio nome, il mio volto, la data e una scritta che richiamava il titolo di una mia canzone: “October 7th – War Is Not A Woman’s Game”. Ci hanno proposto di annullare l’evento. Abbiamo detto di no. Poi ci siamo messe in collegamento con alcune amiche arabe”.

Miriam Toukan

Palestinese, con cittadinanza israeliana, di religione cristiana, Miriam Toukan è uno dei nomi più attivi sul fronte dell’attivismo per la pace. Recentemente si è esibita a Vizzini in coppia con un’altra campionessa del tema, l’israeliana di origine yemenita Noa. Qui la vediamo esibirsi con Idan Toledano, altro nome – stavolta israeliano – fortemente impegnato per la pace, con quale ha concluso da poco un tour in giro per l’Europa.Toukan è membro di vari movimenti per il progresso della pace in Medio Oriente e la fine del conflitto israelo-palestinese.

Uriya Rosenman &  Sameh Zakout

Uriya Rosenman, professione educatore, è nato nel kibubtz di Asaret, Sameh Zakout, attore e cantante 39enne, è un palestinese di Ramle, una delle otto “città miste” dello Stato ebraico. Là si è rifugiata la famiglia dopo la cacciata da Isdud, attuale Ashdod, durante la guerra del 1948. Nel 2020 hanno fondato il progetto musicale “Dugri”, che attraverso il rap vuole educare i giovani alla convivenza civile fra popoli e culture.”«Potevamo diventare parte del meccanismo bellico in cui sembrano sempre più avviluppati israeliani e palestinesi. Nonostante gli sforzi dei nostri leader di farci credere il contrario, seguitiamo, invece, a vedere l’altro come un essere umano, non un nemico», dicono

Carine Bassili

Libanese, oggi ha cittadinanza americana ma è  nata e cresciuta a Beirut, in Libano, durante la guerra civile (1975-1990). Il suo bisnonno fu il primo libanese a essere ucciso da un missile palestinese nel 1978, durante i combattimenti tra Israele e l’OLP. Da sempre si batte per la convivenza civile fra Israele e Libano. Recentemente ha inciso la versione in arabo di “Hurricane”, la canzone con cui Eden Golan ha rappresentato Israele all’Eurovision 2024 (quinto posto). Condivisa da un amico su Instagram, la versione araba della Bassili ha ottenuto fin da subito moltissimi like, grazie al messaggio di solidarietà che l’artista libanese ha voluto trasmettere all’artista e al popolo israeliano. Seguendo gli insegnamenti di una guida religiosa, ha iniziato nel 2017 a lavorare per la pace fra i due popoli e  nel 2020, ha iniziato a connettersi con gli israeliani online, un atto che in Libano è considerato un crimine. La collaborazione con un israeliano ha portato Bassili a essere interdetta a vita dalla sua terra natale dal governo libanese ed Hezbollah stesso ha condannato il gesto.

Rita Kleinstein

Nota anche come Rita Yahan Fahrouz, nata a Teheran in una famlglia di ebrei persiani, ha rappresentato Israele nel 1990. Una delle voci più importanti del dialogo fra popoli e culture, si esibisce sia in ebraico che in persiano, motivo per il quale è spesso oggetto di minacce di morte.

Noa e Mira Awad

Campionesse di impegno per la pace fra Israele e Palestina, Noa e Mira Awad sono state la prima e unica coppia israeliano-araba a cantare all’Eurovision 2009, anche in quel caso con le ferite fresche della guerra – c’era appena stata l’operazione Piombo Fuso, in risposta al lancio di razzi Qassam – e anche in quel caso subissate dalle critiche interne ad Israele di chi non voleva la pace.Noa, origini yemenite, da anni gira il mondo portando il suo messaggio di pace ed è stata una delle protagoniste dell’enorme movimento che dall’inizio del 2023 si batte nelle piazze israeliane per le dimissioni di Netanyahu e del suo governo, prima dello scoppio della guerra con Hamas. . Mira Awad, nata in Galilea da famiglia arabo-israeliane ma anche con sangue cristiano, è stata fra coloro che sin dai primi giorni del conflitto, si sono battute per il cessate il fuoco. Entrambe sono state più volte minacciate di morte.

 

Emanuele Lombardini

Giornalista, ternano, cittadino d'Europa, liberale. Già speaker radiofonico. Ha scritto e scrive di cronaca, sport, economia e sociale per giornali nazionali e locali per vivere; scrive di musica su siti e blog per sopravvivere.

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