Le suore di clausura di Terni su I Tunes con la musica sacra

S’è fatto un gran parlare in questo ultimo periodo del tema religiosi, evangelizzazione  e musica. Suor Cristina Scuccia, la vincitrice di The Voice ha destato clamore per la sua scelta di partecipare al talent show col chiaro scopo di “evangelizzare in musica” e più di qualcuno ha storto il naso per quel Padre Nostro a fine show che serviva solo a ribadire le ragioni principali della sua presenza.

Di sicuro c’è che questa strada, quella dell’annuncio della Parola in musica può prendere strade diverse senza essere meno efficace e meno vera. C’è chi ha scelto il pop e le canzoni profane, come Suor Cristina, c’è chi usa il Bel Canto e unisce agli inni liturgici i classici della canzone italiana, come frate Alessandro Brustenghi e c’è chi va più sul classico. Un religioso che fa dischi di musica sacra di per sé non farebbe notizia. Ma provate a pensare ad un disco prodotto e registrato in convento da suore di clausura.

Monaster carmlitane

Ebbene, giusto ieri è stato presentato a Terni, presso il monastero delle Carmelitane di San Giuseppe e Teresa “Il Castello interiore”, un cd di canti sacri inciso e prodotto interamente dalle suore di clausura del monastero ternano. Si tratta di un’iniziativa in occasione dei 500 anni della nascita di Santa Teresa d’Avila (il 28 marzo 2015), la religiosa e mistica spagnola cui è intitolato il convento.

Il cd, che a breve sarà disponibile al monastero in formato fisico (400 copie) e su ITunes in tutta Italia, comprende canzoni e recitativi su testi originali della Santa (il titolo stesso è quello di un libro di insegnamenti della allora suora) musicati da una delle nove consorelle, suonati e cantati da loro stesse e da don Sergio Rossini, direttore dell’ufficio liturgico della diocesi di Terni-Narni-Amelia. Un lavoro certosino, cominciato a settembre  2013 e conclusosi da poco. Tutto fatto… in convento, dal missaggio, cui ha collaborato un altro sacerdote, che la realizzazione fisica dei cd.

Monache

“Il nostro obiettivo è quello di far conoscere a più gente possibile il messaggio di Santa Teresa, per questo abbiamo deciso di diffondere il disco attraverso la vendita su ITunes”, hanno spiegato al quotidiano locale “Il Giornale dell’Umbria” le suore, le quali, pur non disponendo di tv nè di internet sono state informate anche della vicenda relativa a suora Cristina “Sappiamo che ce l’ha messa tutta per evangelizzare, facendo recitare il Padre Nostro a tutti. La nostra però è una operazione diversa”. E ancora, sempre sulla scelta della religiosa di Comiso: “Sono passi che vanno fatti all’interno del proprio ordine, la vita religiosa è molto diversa dal mondo dello spettacolo e prendere quella strada può essere pericoloso per chi ha scelto una vita che rovescia completamente i valori di quel mondo”.

I PRECEDENTI – Se ai più arguti la vicenda riporta alla mente l’unica altra suora di clausura canterina, quella Jeanine Deckers nota come suor Sorriso, protagonista negli anni 60 e che poi lasciò abito e clausura, va detto che quello fu un esperimento diverso perché nel suo caso si trattava di canzoni “a sfondo religioso” (“Dominique”, dedicata a San Domenico,  conquistò la vetta Usa nel 1963) ma non basate su testi sacri. Le classifiche raccontano invece di diversi dischi di successo di musica sacra cantate da religiosi.

Nel 1994 i monaci benedettini spagnoli del convento di Santo Domingo de Silos portarono sino al numero 3 della top 100 di Billboard il loro cd di canti gregoriani (il più venduto di sempre del settore ancora oggi),  mentre nel 2008, conquistò la vetta della classifica austriaca (ma anche la top 10 in Germania  e nel Regno Unito) un cd con i canti sempre gregoriani dei monaci cistercensi dell’Abbazia di Stift Heligenkreutz (ne parlammo qui). Entrambi incisero a scopo benefico, come anche sarà il cd delle suore ternane.

Negli ultimi anni poi, si è diffuso a macchia d’olio il progetto che in varie parti d’Europa coinvolge sacerdoti e album con canti sacri a scopo benefico, principalmente per la costruzione o ricostruzione delle chiese. I nordirlandesi The Priests (4 dischi di platino e 2 d’oro, due primi posti e 8 top ten nel mondo) e i francesi Les Pretres (un disco di diamante e uno di platino, oltre 1 milione di copie, solo in Francia) hanno sbancato con tutti i loro album, mentre un successo minore hanno sin qui riscosso Die Priester in Germania, comunque vincitori di due dischi d’oro.

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