Eurovision Song Contest 2018, San Marino e l’insostenibile leggerezza dei commentatori di Rai 4
Eurovisivamente parlando, l’Italia è quel paese che protesta col resto dell’Europa perchè i paesi vicini e con affinità linguistica fanno squadra, utilizzando questo aspetto come un’aggetivazione negativa per palare male dell’Eurovision e poi però si lamenta, allo stesso modo, perchè San Marino non vota l’Italia.
Quello che è successo giovedì sera, durante la diretta di Rai 4 della seconda semifinale dell’Eurovision Song Contest 2018, merita da parte mia una presa di posizione, in deroga a quella che è la nostra linea guida che ci vuole concntrati sull’aspetto musicale, lontani dalle polemiche e dal gossip.
Nell’annunciare ‘Who we are’, la canzone con la quale Jessika Muscat e Jenifer Brening rappresentavano San Marino, Saverio Raimondo, uno dei due commentatori, forse per fare vedere di aver ‘studiato’ gli avvenimenti dell’Eurovision, spiega che ‘l’anno scorso è per causa di San Marino che Francesco Gabbani non ha vinto’, chiosando la cartolina che vedeva le due cantanti impegnate in una sorta di ‘corsa delle carriole’ spinte da un uomo in costume, con “Quello è un gondoliere veneziano assoldato per eliminarle“. Al termine dell’esibizione delle due artiste, se ne esce poi con “San Marino infame, per te solo letame“.
Ieri pomeriggio, San Marino RTv, in una nota a firma del capodelegazione Alessandro Capicchioni, ha chiesto l’intervento della EBU nei confronti della Rai:
In questi dieci anni che mi rendono di fatto uno dei capidelegazione da più tempo all’Eurovision, non avevo mai visto quello che è successo ieri. I due commentatori dai microfoni di Rai4 in diretta hanno espresso e riportato frasi offensive e diffuso notizie false, quali quella che l’artista italiano Gabbani avrebbe perso per colpa del voto di San Marino.Questa è una tipica fake news che dei professionisti o presunti tali dovrebbero non solo guardarsi bene dal diffondere ma soprattutto – se nel servizio pubblico – avrebbero il dovere di smentire. Come a tutti noto, anche se San Marino avesse dato tutti i suoi voti a Gabbani lo scorso anno, Gabbani sarebbe rimasto sesto, indipendentemente dal fatto che le giurie a San Marino sono sovrane e rispondono solo alla loro coscienza. Il danno fatto in diretta ormai è fatto. Probabilmente il voto degli italiani avrebbe aiutato oppure non sarebbe stato determinante. Pazienza. Resta in ogni caso scandaloso e intollerabile il comportamento tenuto dai conduttori – in senso lato – di Rai4 nel corso della diretta. Sarebbe interessante vedere se la stessa cosa – è stato persino usato il termine “infami” nei confronti di un Paese straniero e amico – fosse stata fatta da un altro Paese nei confronti di un suo vicino. Possiamo chiedere alla Russia o alla Germania, per fare un esempio a caso, come avrebbero reagito. A mio avviso ci sono tutti gli estremi per un coinvolgimento dell’EBU in questa vicenda, come ho già segnalato al nostro DG che è qui a Lisbona.
Ammesso e non concesso che quella di Saverio Raimondo fosse ironia, cosa può rientrare in questo termine?
Ironia è dire cose non vere in diretta, al cospetto di un pubblico che ‘si fida’ perchè non ha mai avuto la stessa passione eurovisiva europea e storicamente non controlla (non lo fa per la cronaca, lasciando spazio alle tante fake news, figurarsi per un concorso di canzoni…)?
Complessivamente, a Gabbani sono arrivati 13 punti da San Marino, 3 dalla giuria e 10 dal televoto simulato. Il distacco del cantante toscano da Sobral è di oltre 300 punti.
Ironia è dare dell’infame a qualcuno, a qualcosa, o ad un intero paese (qualunque esso sia)?
Sia chiaro, a scanso di equivoci. Qui la questione non riguarda specificamente San Marino. La delegazione sammarinese sa bene – perchè ho avuto modo di confrontarmi personalmente con loro – quello che penso sulle loro entries e cioè che non sempre il grande lavoro e l’impegno ci mettono è stato premiato da canzoni pienamente all’altezza. Inutile stare a disquisire sulle scelte presenti o passati. All’Eurovision i progetti vanno spesso al di là dell’aspetto puramente artistico e San Marino in questo non è da meno.
La vera questione riguarda il fatto che manca una volontà da parte di chi sceglie i conduttori di prendere sul serio la rassegna. Il grande lavoro che la delegazione italiana sta facendo in questi anni per (ri)costruire nel pubblico italiano quella sensibilità e quella passione eurovisiva che c’è nel resto d’Europa viene sempre vanificato da chi pensa che si debba puntare su commentatori che vadano a cercare sempre in ogni esibizione esclusivamente il lato ‘trash’ quando invece il concorso è una grande occasione per fare dell’educazione sulla varietà musicale europea. Quello stesso identico ‘trash’ che però magari, se viene messo in scena ad X Factor diventa un grande espressione artistica, solo perchè arriva dalla ‘rassicurante’ tv italiana. Wannabe Terry Wogan, ma nessuno ha un decimo dell’ìronia lucida e pungente che aveva la ‘compianta’ voce britannica. E dire che i commentatori che erano stati capaci di calarsi nello spirito del concorso l’Italia li aveva anche trovati: Federica Gentile prima – poi passata a RTL – e il duo Ardemagni-Solibello. Ma evidentemente, c’era qualcosa che mancava.
Forse mancava quel pressappochismo italocentrico che continua ad essere presente anche in molti ‘opinionisti’ che ne parlano, con la puzza sotto il naso, nelle trasmissioni di maggior ascolto. Commentatori che commentano senza spiegare nulla. Senza spiegare al pubblico, per esempio, nel caso di San Marino, che vota solo con la giuria, che cinque persone non fanno un campione e che l’assenza di un vero televoto non è secondaria, proprio parlando di punti assegnati all’Italia.
Nessuno che spieghi, che commenti, per esempio, le immagini che scorrevano durante lo spazio di intervallo dedicato agli Eurovision passati o nessuno che spieghi, per esempio, perchè gli artisti delle big 5 e del Portogallo martedì e giovedì cantassero canzoni acappella prima delle loro clip. Non canzoni a caso, ma un brano a loro scelta degli Eurovision passati.
Senza contare gli inutili tweet a schermo (alcuni poi veramente inutili: a che serve mandare in onda in tweet che dice ‘Hanno mandato in onda un mio tweet’?), che contribuiscono ad abbassare ancora di più il livello di considerazione dello show dalle nostre parti.
Le risorse per informarsi, per mettere in piedi un commento ‘normale’, nel quale ci sia il giusto posto per il tifo ma che accompagni l’ascoltatore nel modo corretto, ci sono. Ma in fondo, buttarla in vacca è più facile. E costa meno fatica.
Commento RAI indecente, superficiale e inopportuno.
Commento veramente fastidioso.
giovanni